I termini derivano dall’inglese. Le competizioni di Cross ed Enduro entusiasmano da sempre il pubblico internazionale.
Correre su strade sterrate rappresenta una sfida estrema per i centauri. Basta un po’ di disattenzione per provocare lesioni gravi. Le discipline sulle moto da cross sono così entusiasmanti che molti ex piloti della MotoGP si sono cimentati in sfide in pista.
La parola enduro deriva dall’inglese “endurance”, ovvero “resistenza”. È una disciplina che si pratica su strade sterrate e con qualsiasi condizione atmosferica. I piloti devono essere pronti ad affrontare qualsiasi terreno e condizioni meteorologiche avverse. Fino agli anni ’70 le sfide venivano chiamate con il termine italiano regolarità. Si trattava di specialità su percorsi impervi, con velocità medie e tempi di utilizzo prestabiliti, nel rispetto delle leggi.
La categoria ha avuto successo in Europa per poi diffondersi nel resto del mondo, ottenendo un largo seguito. L’Italia ha avuto diversi campioni. Si tende a confondere il mondo dell’enduro con quello del cross, ma sono due cose diverse. Si tratta di due discipline spesso assimilate ma che presentano caratteristiche distinte.
Questa disciplina è nata e si è evoluta in Europa per poi diffondersi nel resto del mondo, riscuotendo un grande successo. Le gare si svolgono in ambienti diversi, su moto diverse e opposte sono anche le normative a cui sono soggette. La prima grande differenza tra enduro e cross, infatti, ruota attorno alle normative di riferimento dei veicoli. Le moto da enduro devono essere omologate dal CDS, perché i circuiti sono strade aperte al traffico.
Enduro, un mondo di differenze con il cross
Le moto da cross, invece, si guidano su strade sterrate e trattandosi di circuiti chiusi non necessitano dell’omologazione al Codice della Strada. I circuiti, quindi, sono diversi. Le motociclette enduro stradali percorrono strade sconnesse e anche aperte al traffico. Le moto da cross, invece, gareggiano su circuiti speciali con dislivello verticale, per aumentare le prestazioni nelle sfide all’ultimo sangue.
A livello tecnico, ovviamente, le moto da cross sono più estreme. Cambiano le dimensioni degli pneumatici, la regolazione delle sospensioni durante la guida e la potenza del motore. Le gare di cross si basano sulla velocità e i concorrenti partono insieme verso il traguardo, le gare di moto enduro si basano più sull’abilità del pilota, in termini di esperienza, che sulla velocità massima. Inoltre, in stile Dakar, iniziano in modo scaglionato.
Vince non chi taglia per primo il traguardo, ma chi ha ottenuto il punteggio più alto sommando quelli ottenuti nelle varie prove. Le abilità dei centauri sono quindi molto diverse. Una carriera nell’enduro può durare molto più a lungo. Da certi punti di vista il cross puro è più divertente. Si parte insieme e vince il primo che taglia il traguardo, proprio come in MotoGP.
L’enduro si differenzia in enduro classico, superenduro (nelle sfide indoor) e gara hard (ora chiamata enduro country) su circuiti chiusi con presenza o assenza di ostacoli naturali o artificiali della durata di 4-6-8-12 ore, da svolgersi in coppia a squadre (gara dura in coppia) o in solitaria (gara dura Maratona). Vince chi completa il maggior numero di giri entro il tempo massimo stabilito.
