F1, team e piloti contro le nuove regole 2026: “Auto troppo lente”

F1, team e piloti contro le nuove regole 2026: “Auto troppo lente”
F1, team e piloti contro le nuove regole 2026: “Auto troppo lente”

Il più aspro, come spesso accade, è stato Max Verstappen, a cui le nuove regole della Formula 1 non piacciono proprio: «Forse ci serviranno anche delle bucce di banana», ha scherzato, paragonando la rivoluzione voluta dalla FIA per 2026 al famoso videogioco Super Mario Karting. Infatti, tra l’aerodinamica attiva – la doppia ala mobile da attivare indipendentemente dallo stacco – e l’ Oltrepassare per avere più potenza in fase di sorpasso, tra un anno e mezzo i conducenti potrebbero sentirsi come se fossero più davanti alla Nintendo Switch che al volante. Nemmeno il trattamento dimagrante (peso minimo ridotto di 30 chili, nelle intenzioni) e il downsizing, con il passo delle nuove vetture accorciato di 20 centimetri e la larghezza di 10 centimetri, convincono quasi nessuno. Fernando Alonso, ad esempio, non crede alle diete finché non le vede: «Per me è impossibile ottenere una tale riduzione di peso con quei propulsori – ha commentato lo spagnolo -, essendo al 50% elettrici, le batterie essere necessari per sostenerli». Secondo Lewis Hamilton quelle vetture sarebbero semplicemente “troppo lente”. Punto.

Il puzzle dell’aerodinamica attiva
Se gira la testa ai piloti, figuriamoci agli ingegneri e ai capisquadra. C’è chi si espone personalmente come Andrea Stella, patron della McLaren (“Le regole vanno cambiate”), altri scelgono la prudenza, ma nel paddock dilaga il malcontento nei confronti della federazione. Per una questione di metodo, innanzitutto: il nuovo regolamento è stato discusso a lungo con i team, è vero, ma a loro non è piaciuta la fretta della FIA, che giovedì scorso ha imposto un’accelerazione annunciando la piattaforma in arrivo tra 18 mesi senza di fatto concedere – almeno sulla carta – ulteriore spazio di discussione. Cosa che invece accadrà molto presto, anzi sono già accadute, perché la riforma non convince innanzitutto nel merito. I direttori dei team hanno incontrato il boss della F1 Stefano Domenicali e gli hanno spiegato i loro dubbi su alcune questioni: in particolare, sono preoccupati per il concetto aerodinamico, un cambiamento radicale voluto soprattutto dall’Audi per rimescolare le carte al momento del suo ingresso nel Circo e riduzione del peso, considerati difficili da realizzare a meno che non siano necessarie spese eccessive. Su questo punto ha già risposto Nicholas Tombazis: «Abbiamo alcune aree in cui sappiamo che il peso aumenterà e altre in cui diminuirà – ha spiegato -, l’obiettivo è sfidante ma secondo noi realizzabile. Siamo determinati a ridurre significativamente il peso, forse per la prima volta dagli anni ’80”.

I dubbi della Rossa
Tra i team scettici c’è anche la Ferrari. “Non vorrei esagerare nell’adattare l’aerodinamica al nuovo motore”, ha spiegato qualche giorno fa Frederic Vasseur, riferendosi alla riduzione di carico imposta dai nuovi propulsori per ridurre la resistenza aerodinamica. Il team principal della Rossa ritiene una buona base il testo messo nero su bianco dalla FIA, su cui però c’è ancora molto da lavorare. Stessa aerodinamica attiva, con entrambe le ali apribili anche in alcune curve (Modalità Z) e non solo in rettilineo (X mode), appare bizzarro e anche potenzialmente pericoloso. Stella è stata molto chiara, ha detto: «Le monoposto del 2026 saranno troppo lente in curva e troppo veloci in rettilineo – ha detto il boss della McLaren -, è giunto il momento di lavorare insieme a F1 e FIA ​​per trovare un compromesso da cui partire sono molto lontani”. Tombazis gli tende la mano: «La nostra era solo una bozza». Ma il tempo stringe: il Consiglio mondiale è il 28 giugno, le regole dovranno essere decise entro 18 mesi prima che entrino in vigore, quindi entro 20 giorni. A meno che le squadre non concordino una deroga alla scadenza.

 
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