Nicolò Melli, il futuro. I desideri del giocatore, le alternative dell’Olimpia Milano – .

Nicolò Melli, il futuro. I desideri del giocatore, le alternative dell’Olimpia Milano – .
Nicolò Melli, il futuro. I desideri del giocatore, le alternative dell’Olimpia Milano – .

Il rapporto tra il club e l’agenzia di rappresentanza dei giocatori, la Sigma Sports di Matteo Comellini, non è idilliaco, anzi. Ma anche qui nessun preconcetto, solo altissima professionalità. Quelle di un club che deve bilanciare budget e ambizioni, quelle di un’agenzia che vuole tutelare gli interessi suoi e del suo protetto, quelli di un giocatore che a 32 anni vuole trovare la collocazione migliore per la sua vocazione naturale: lavorare. , VINCITA.

È possibile farlo con il Milan? Forse sì, ma il rapporto tra il giocatore ed Ettore Messina deve passare anche attraverso un confronto sereno, diretto e totale. Resta, come dice lo stesso Melli, una volontà comune, che di questi tempi non è poco.

«A volte il nostro rapporto è stato anche distruttivo, ma secondo me la cosa che vogliamo entrambi è il bene di questa società, di questa squadra». Sono dichiarazioni che hanno valore, perché confermano un’intesa totale: a volte non la pensavamo allo stesso modo, ma eravamo entrambi mossi da una volontà positiva e propositiva. Concediamocelo. Almeno questo.

Torniamo quindi alle posizioni. L’Olimpia Milano sa di essere da due anni sulla strada sbagliata a livello europeo. È ora di cambiare rotta, riportare all’esterno genio e velocità, aumentare energia e resistenza, ammodernare le fila.

Nicolò Melli fa ancora parte di quel progetto? Assolutamente si. In alternanza con Josh Nebo, nel ruolo primario di Ministro della Difesa. E mantenendo intatto il ruolo di leader dentro e fuori dal campo, soprattutto oggi che Kyle Hines si avvicina alla porta d’uscita.

Il tutto con un contratto rivisto. Perché gli anni passano, perché le tasse sono cambiate. Il divario tra netto e lordo, per così dire, si è ampliato parecchio.

Ettore Messina vuole che Nicolò Melli resti all’Olimpia Milano. Lo ha detto lui, il verbo vola ma la stampa lo ha messo nero su bianco. Questo deve essere considerato un punto fermo.

E arriviamo all’agenzia Nicolò Melli. Il giocatore ha sempre parlato in prima persona plurale, si è accollato oneri e onori, ha rappresentato la squadra nel rapporto con l’allenatore-presidente e con la proprietà.

Sono fatti, che devono entrare e essere considerati nel valore economico di questo bene-giocatore. Insomma, dopo tre anni e tre scudetti, un capitano di tutto va trattato per quello che è: la bandiera del basket italiano.

L’offerta esiste già da tempo. Restiamo alle forbici, tra domanda e offerta le lame sono distanti. Vedremo se si avvicineranno, perché nulla, come detto, è deciso. Nicolò Melli, nel confronto con la stampa, è stato chiaro, ha sorriso a denti stretti, però ha fatto capire che tutto questo per lui non è semplice. Il Milan, l’Olimpia, lo hanno preso tanti anni fa. Non sono mai usciti.

In caso di “no” cosa farà l’Olimpia Milano? Riporterà Zach LeDay in biancorosso e cercherà un altro italiano per vincoli regolamentari. Possibile un altro ritorno, quello di Awudu Abass. Ma, come detto, nulla è stato deciso. Il tempo però stringe, la prossima settimana sarà già il momento della Nazionale. Nicolò Melli arriverà lì da giocatore dell’Olimpia Milano. O come agente libero.

 
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