Nel corso di una conferenza stampa in vista degli Europei di calcio in corso in Germania, Marcus Thuram, 26enne attaccante della Nazionale francese e dell’Inter, ha invitato i cittadini francesi a votare per le prossime elezioni legislative che si terranno tra il 30 e il 20 e il 7 luglio. Il suo non è stato, però, un generico appello al voto: Thuram ha invitato a votare per evitare una nuova vittoria del Rassemblement National, il principale partito di estrema destra francese, che è stato il partito più votato alle europee della scorsa settimana in Francia.
Nei giorni scorsi i giornalisti francesi hanno chiesto ad alcuni giocatori che hanno partecipato alle conferenze stampa in vista delle partite degli Europei di commentare la situazione politica in Francia. Le risposte sono state per lo più timide, con alcune eccezioni. Giovedì Ousmane Dembelé è stato il primo a invitare i francesi al voto, appello al quale hanno seguito quelli dell’ex attaccante del Milan Olivier Giroud e del difensore dell’Inter Benjamin Pavard.
Thuram è stato ancora più esplicito. Ha definito la situazione politica “triste e molto grave” e ha parlato della possibile vittoria del Rassemblement National come di un grosso rischio. «Ogni giorno in televisione vengono trasmessi messaggi a sostegno di questo partito. Come ha detto Ousmane [Dembelè] bisogna andare a votare e soprattutto tutti i cittadini devono lottare affinché il Rassemblement National non passi”.
Marcus Thuram è il figlio di Lilian, ex difensore di Juventus e Parma, campione del mondo con la Francia nel 1998 e ora diventata scrittrice e attivista antirazzista. Nel corso della sua carriera Lilian Thuram si è schierata più volte contro l’estrema destra francese. Durante i Mondiali del 2006 aveva risposto a Jean-Marie Le Pen, allora presidente del partito predecessore del Rassemblement National, che si era lamentato dei “troppi neri in nazionale”: “Se vedete Le Pen, ditegli che i giocatori della Francia si sentono francesi e adorano questa maglia e il paese. Diglielo”, disse Thuram. «E viva la Francia. Non quello che Le Pen vuole ma l’altro, quello vero”.
