No, in Italia Google non conserva il dispositivo per la riparazione se contiene parti non autorizzate – .

No, in Italia Google non conserva il dispositivo per la riparazione se contiene parti non autorizzate – .
No, in Italia Google non conserva il dispositivo per la riparazione se contiene parti non autorizzate – .

Nei giorni scorsi lo YouTuber Louis Rossmann ha scoperto una clausola particolare nel contratto di riparazione dei dispositivi Google: se il centro assistenza verifica la presenza di parti non autorizzate sul dispositivo, il dispositivo non verrà restituito al proprietario.

La clausola si trova nel paragrafo 4 dell’articolo D dei “Termini e condizioni del programma di assistenza e riparazione” per gli Stati Uniti, datati 19 luglio 2023.

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Naturalmente la clausola ha sollevato un polverone online, perché di fatto non rispetta in alcun modo la proprietà del proprietario del dispositivo.

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Google ha contattato Android Authority per annunciare i termini di servizio aggiornati sulle riparazioni con questa nota: “Se un cliente invia il proprio Pixel a Google per la riparazione, non lo terremo, indipendentemente dal fatto che abbia parti non OEM. In alcune situazioni, non saremo in grado di completare la riparazione se sussistono problemi di sicurezza. In questo caso, rispediremo il prodotto al cliente o collaboreremo con lui per determinare i passaggi successivi. I clienti sono inoltre liberi di cercare le opzioni di riparazione più adatte a loro. Stiamo aggiornando i nostri Termini e Condizioni per chiarire questo punto”.

In Italia Google restituisce i dispositivi

Gli utenti del Bel Paese (ed europei), però, possono già dormire sonni tranquilli, perché la pagina termini e condizioni del programma di riparazione di Google in italiano (cambiatela in basso a destra), non riporta la clausola così come è scritta nel Documento statunitense.

In Italia si trova al comma 5 dell’articolo D e recita: “Parti non autorizzate: l’Utente è invitato a non inviare dispositivi contenenti parti non autorizzate da Google. Altrimenti, CTDi [l’azienda polacca con cui Google ha un contratto per le riparazioni in Europa, ndr] restituirà il dispositivo all’Utente senza effettuare alcuna riparazione”.

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Credito immagine di copertina: iFixit

 
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