Dalla miniera d’oro della cantera, David parla di sé e dei suoi ‘fratelli’ – .

Dalla miniera d’oro della cantera, David parla di sé e dei suoi ‘fratelli’ – .
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Già tre assist messi a segno in quasi seicento minuti giocati, Antonio David racconta la sua stagione a ruota libera: dall’esempio di Donnarumma al sogno della massima serie.

©foto di Ceccaroli (@shootstarkid)

Un figlio di Romagna, figlio di quella miniera d’oro che è la cantera bianconera. Antonio Davide è lui, insieme ai ‘fratellini’ Tommaso Berti, Matteo Francesconi e Simone Pieraccini, uno dei ‘figli’ di Toscano, giovani romagnoli rampanti che stanno dando un contributo fondamentale per raggiungere la tanto attesa Serie B. Antonio ha già vinto una supercoppa nella Juventus di Primavera 2, ma capirete bene che qui, adesso, si sta per raggiungere un traguardo ben diverso.

David, siamo ad un passo dal traguardo, sei emozionato? Come lo stai vivendo?

“Sono sereno e contento del momento che sto vivendo a livello personale e di squadra. Siamo tutti consapevoli che non è possibile fermarsi, continuiamo a lavorare ogni giorno con la stessa concentrazione di sempre”.

È passato poco meno di un anno dal 6 aprile 2023 e da quei cinque minuti contro il San Donato Tavernelle, eppure è successo praticamente di tutto.

«È vero, da quel giorno mi è successo assolutamente di tutto. Sono cresciuto mentalmente, come calciatore e anche come uomo. Ho ancora tanta strada da fare ma ho imparato molto dall’allenatore e dai compagni. Non sono ancora nessuno, ma mi sento più maturo. Ricordo quel giorno che eravamo 4-1, arrivò il preparatore atletico e mi disse “preparati, devi entrare”: da quel momento iniziò un mix di emozioni che non saprei nemmeno spiegarti, anche se fossi facendo il mio debutto solo per cinque minuti. con i grandi e penso che questo possa bastare”.

Dopo il sapore dell’anno scorso hai fatto il grande salto in prima squadra, pensavi di poterti ritagliare uno spazio in questa stagione difficile?

“Ho sempre pensato che con la giusta dedizione e il giusto lavoro avrei avuto il mio spazio. Non ti nascondo che è stato difficile ambientarsi tra i “grandi” e capire tutto quello che serve per stare con loro, ma ci sto riuscendo. Non ho mai pensato di non giocare, con l’impegno quotidiano ti guadagni la fiducia e ne ho tanta anche dentro di me”..

Il 9 ottobre, in trasferta ad Arezzo, Pierozzi si fa male ed entra in campo per sostituirlo: pronto a dare l’assist per il colpo di testa vincente di Ciofi, un bel debutto stagionale.

“Dopo quella partita ero così emozionato che non sono riuscito a trovare nemmeno le parole giuste in conferenza stampa. Ero felice e forse non potevo nemmeno rendermi conto che avevo avuto la mia occasione e che mi era servito anche un assist per chiudere una partita difficile. È stato veramente bello”.

La settimana successiva l’esordio al Manuzzi, contro il Sestri finisce 2-2 e ci sono novanta minuti per te: che emozioni hai provato?

“Ricorderò quel giorno per tutta la mia vita. Fino a un anno fa ero in tribuna a guardare Cesena-Reggiana e ritrovarmi quasi all’improvviso in campo davanti a tutta quella gente mi faceva tremare le gambe. Prima della partita mi sono imposto di non pensarci ma i miei pensieri correvano sempre in quella direzione. Una volta in campo mi sono concentrato e posso dire di aver realizzato il mio sogno”..

Dopo un po’ di panchina, eccola di nuovo alla Juve Next e con un nuovo assist questa volta per uno dei suoi ‘fratellini’ Pieraccini. Qual è la tua relazione?

“C’è un bellissimo rapporto tra noi. Con ‘Piera’ e Berti ci conosciamo da quando avevamo dieci anni. Siamo cresciuti insieme e vivere questo anno speciale con loro è qualcosa fuori dal comune. Ogni volta che ci guardiamo pensiamo «quanto è straordinario ciò che stiamo vivendo?»”.

Che effetto ti fa essere i ‘gioielli della cantera’?

“Sai cosa è fantastico? Sentire gli allenatori delle giovanili dire “cavolo, ti avevo con me e ora ci sei”. È un’emozione pensare di poter rappresentare una speranza per tutti i ragazzi delle squadre giovanili di oggi. Guardandoci capiranno che con il duro lavoro si cresce e si ottengono risultati. Sono orgoglioso di poter essere un esempio per loro”.

La sua crescita è passata anche dai consigli del signor Toscano. Quanto era importante?

“L’allenatore è fondamentale, così come lo sono il suo staff e i miei compagni. Tenendomi qui in questa squadra mi ha dato fiducia e ho fatto bene a guadagnarmela con il lavoro e la concentrazione necessaria. Mister Toscano mi sta facendo maturare nel calcio ma anche nella vita: ero bambino, ora sto crescendo”..

Nel suo ruolo c’è una ‘fuori categoria’ come Donnarumma, una grande fortuna per lei…

“Daniele è un ottimo compagno di squadra, un grande calciatore e una persona fantastica. Ho cercato di imparare il più possibile da lui. Ha giocato in Serie B e arrivare lì è il mio obiettivo”..

Qual è secondo te il segreto di questo Cesena?

“Ogni giorno ci alleniamo a tremila l’ora per essere in gioco al cento per cento, il tutto senza distinzioni. Penso che sia questo a fare la differenza”..

Sabato potrebbe essere una partita speciale, sei pronto?

“Prepariamo la partita come sempre, con tutta la serenità del mondo. Dobbiamo restare concentrati, sarà dura, ma con la testa e le gambe giuste possiamo portare a casa”.

Hai già realizzato il tuo sogno di giocare al Manuzzi, quali sono le prospettive?

“Riportare il Cesena dove merita e giocare in Serie A”.

 
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