appello alla solidarietà da parte di associazioni e cittadini – .

appello alla solidarietà da parte di associazioni e cittadini – .
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Hanno firmato circa 30 associazioni e organizzazioni e oltre 250 cittadini appello di solidarietà a Luciano Canforafilologo e storico, professore emerito dell’Università di Bari, querelato per diffamazione da Giorgia Meloni in seguito alle espressioni da lui usate un anno fa durante un incontro con gli studenti di un liceo barese. Lo rendono noto gli stessi firmatari in una nota in cui si annuncia che l’udienza preliminare della causa si terrà presso il Tribunale di Bari il prossimo 16 aprile.

Il giudizio di Canfora “sulle idee e sui sentimenti della Meloni – sottolineano i firmatari – deve rientrare nel legittimo esercizio della critica politica, e il giudizio da lui espresso in quella circostanza può essere discusso, non certo ritenuto del tutto infondato o motivato da un semplice intento denigratorio. ”. “Desideriamo esprimere a Luciano Canfora la nostra piena solidarietà – concludono i firmatari del documento – non solo perché rispettiamo profondamente la sua statura di studioso, ammiriamo la sua indiscutibile onestà intellettuale e la sua passione civile, ma anche perché siamo consapevoli che obiettivo ultimo dell’azione giudiziaria intrapresa dalla Meloni è il diritto costituzionalmente garantito alla libertà di pensiero e di opinione”.

Cosa ha detto Luciano Canfora

«Il termine ‘neo-nazista’ è qualcosa di diverso da ‘nazista’», ha chiarito Canfora all’Adnkronos riferendosi al significato dell’espressione rivolta al premier e leader di Fratelli d’Italia definito un «neo-nazista nell’animo» e “si schierò con i neonazisti ucraini”. “Ad esempio, l’atteggiamento di chi usa le navi da guerra per respingere i migranti è neonazista – spiega -. Si tratta di comportamenti piuttosto recenti di un leader politico che ha le sue idee, a mio avviso troppo forti, sul terreno fondamentale delle migrazioni in atto nel Mediterraneo e di cui all’epoca abbiamo sentito parole terribili”.

Riguardo all’eventuale querela della Meloni, Canfora aveva affermato che «una valutazione politica in termini di metafora politica non può costituire reato, qualunque giurista lo sa. Poi, da quando il Parlamento Europeo ha proclamato un’equazione tra nazismo e comunismo, i due termini sono stati sdoganati e sono diventati definizioni politiche. Se qualcuno mi definisce comunista cosa devo fare? Dovrei indignarmi? Dovrei fare causa? Proviamo a pensare in termini razionali e non emotivi. Le parole vanno apprezzate nella loro accuratezza”.

Chi ha firmato l’appello di solidarietà

Tra le organizzazioni, firmano il documento i sei comitati provinciali pugliesi dell’Anpi, Arci Puglia e Bari-Bat, la CGIL Puglia e la Camera Metropolitana del Lavoro di Bari, Libera Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno, partiti e associazioni politiche – culturale, le organizzazioni studentesche riunite a livello regionale nella Rete della Conoscenza. Tra le singole firme figurano il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, la segretaria regionale della CGIL Gigia Bucci e il segretario della Camera del Lavoro di Bari Domenico Ficco, il presidente regionale dell’Arci Francesco Digregorio, don Angelo Cassano, ex presidente dell’Associazione provincia Gianvito Mastroleo, il consigliere Carlo Bruni, l’ex sindaco Daniela Mazzucca, l’ex rettore Corrado Petrocelli, i professori universitari Nicola Colaianni, Lea Durante, Luisa Giorgio, Domenico Mugnolo, Mario Spagnoletti, Ferdinando Pappalardo, Pasquale Voza, il coordinatore della Giunta Regionale Osservatorio sul neofascismo Antonella Morga.

 
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