“Credo che sia un’ottima notizia per la città, per la Regione e per una redazione che significa molto per la Liguria”.
Il governatore ligure Giovanni Toti ha commentato ieri la notizia del preaccordo tra MSC e Gedi per la vendita del quotidiano genovese Il Secolo XIX.
“MSC è una delle compagnie più importanti e solide al mondo – ha aggiunto Toti – non solida finanziariamente ma addirittura fiorente.
È un gruppo imprenditoriale che vanta una serie di collaborazioni importanti con la Liguria sulla logistica e sulle crociere e credo che possa essere un’ottima occasione per un giornale che evidentemente l’attuale editore ha ritenuto non più strategico, ma che trova evidentemente un nuovo solido , editore sano, serio, internazionale, a cui non resta che rilanciare e puntare sul giornale.
Il fatto che ci sia questo interesse è un’ulteriore conferma dell’interesse del gruppo ginevrino per Genova e la Liguria, e ne siamo particolarmente soddisfatti.
Penso che ci siano potenziali conflitti di interesse in ogni settore della vita pubblica e dell’editoria italiana, è un lungo dibattito che ci portiamo dietro, non solo dai tempi di Berlusconi ma anche prima.
Allora ci sarà un conflitto di interessi per ogni azienda che controlla anche le pulizie, l’asfaltatura stradale, le telecomunicazioni, ogni azienda importante, e ci sono sempre più aziende abbastanza grandi da interferire, interferire, occuparsi di vari settori. Vuol dire che in questo Paese non ci sarebbe più un editore.
Chi continua a parlare o a sognare il famoso editore puro, in tutta onestà, credo che stia facendo un esercizio retorico.
Mi preoccupano più alcuni editori teorici puri che compilano dossier illegali insieme a servitori infedeli dello Stato che non persone che fanno bene il loro lavoro, che decidono di investire in una città a loro cara, dando supporto ad una redazione che gode di un’indipendenza storica e professionalità e che potrà essere rilanciata solo da un contributo economico così importante.
Credo che chi oggi fa post inneggiando alla libertà di informazione dovrebbe essere un po’ più coerente con l’etica professionale che lo riguarda e un po’ meno interessato ai conflitti di interesse che sono solo potenziali”.
