I sicari, la morte del disertore e le cellule fantasma di Putin: nuova minaccia nell’Ue

I sicari, la morte del disertore e le cellule fantasma di Putin: nuova minaccia nell’Ue
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Circa un mese fa parlavamo su queste colonne della misteriosa morte di Maxim Kuzminovil ventottenne pilota russo che ha fatto notizia a livello internazionale quando, lo scorso agosto, ha dirottato un elicottero militare russo MI-8 nell’ambito dell’“operazione Synytsia”. Dopo aver ottenuto assicurazioni che la sua famiglia sarebbe stata allontanata senza problemi dalla Russia, Kuzminov si è consegnato alle autorità di Kiev.

La misteriosa morte di Kuzminov in Spagna

Sei mesi dopo l’impresa, Kuzminov è stato trovato morto in Spagna, dopo che i media spagnoli avevano diffuso la notizia del ritrovamento del corpo di un ucraino di 33 anni il 13 febbraio nel comune di Villajoyosa, vicino ad Alicante. La stampa spagnola aveva parlato di “regolamento di conti” riguardo al corpo del giovane crivellato di proiettili. Un indizio molto debole che ha fatto subito sospettare la mano di Mosca: un’operazione “umida”.così come venivano definite alcune operazioni sporche compiute dal KGB.

Se Mosca si fosse limitato a definire il giovane pilota come “un traditore e un criminale“, lo scorso ottobre Rossiya 1 aveva trasmesso un servizio in cui gli uomini dell’intelligence militare russa affermavano che avrebbero trovato Kuzminov e che lo avrebbero punito “nella misura massima consentita dalla legge“e che non sarebbe vissuto”abbastanza per vedere il processo“. Un sinistro presagio che non lasciava più dubbi sulla mano che lo avrebbe ucciso in Spagna, il luogo in cui aveva scelto di trasferirsi.

I tre indizi sulla morte di Kuzminov

Un mese dopo la morte di Kuzminov, il quadro sembra essere più chiaro che mai. Oltre ai sei colpi, gli assassini avrebbero investito il suo corpo, quasi a voler lanciare un segnale preciso; nonché i bossoli abbandonati sull’asfalto, appartenenti all’a Makarov 9mm, pistola automatica ad azione mista, arma corta del blocco comunista che dal 1951 fu adottata come arma d’ordinanza dalle forze armate dell’Unione Sovietica. Sebbene siano un residuo di guerra da collezione, i Makarov sono ancora molto popolari nel porto nascosto, anche negli Stati Uniti, mentre alcune varianti sono ancora prodotte in Cina, Bulgaria e, ovviamente, Russia. Se si mette insieme la storia del pilota ucciso, le modalità dell’omicidio e l’arma utilizzata, tre indizi non possono che dimostrarlo. La mano che eliminerebbe Kuzminov, dunque, sarebbe quella russa, colpevole del più grave dei crimini per un Paese in guerra: diserzione e tradimento.

Ma la morte del pilota russo getta un’ombra su tutta l’Europa Spionaggio russo. Se la mano lunga del Cremlino è riuscito a localizzare e raggiungere Kuzminov in Spagna, operarvi, ucciderlo e farla franca, il che significa almeno due cose: la prima, che i servizi segreti russi sono tornati ad uscire dallo spionaggio convenzionale (quello di “tempi di pace”) a quello vecchio stile; la seconda, che la loro rete è più estesa di quanto si possa pensare se si riesce a ordire un omicidio di Stato in mezzo all’Unione.

Gli errori di Kuzminov che gli costarono la vita

Ciò significherebbe che l’Europa dispone di armi spuntate per proteggere tutti coloro che sono in fuga o decidono di denunciare il sistema Vladimir Putin. Dovremmo aspettarci nuovi Sergei Skripal e simili? Per correttezza, va ribadito che le autorità spagnole hanno più volte sottolineato come Kuzminov avrebbe fatto una serie di insulti, conducendo una vita tutt’altro che nascosta: frequentava i locali dei suoi connazionali, girava a bordo di una vistosa Mercedes classe S (prezzo variabile da 116 a 252mila euro), ma soprattutto aveva contattato la sua ex- fidanzata che aveva invitato a venire a trovarlo. Potrebbe essere proprio questo l’errore fatale che avrebbe messo Mosca e i suoi assassini sulle sue tracce.

Ma l’errore più grande di Kuzminov potrebbe essere stato il trasferimento in Spagna. Dopo l’operazione senza precedenti (così sconvolgente da spingere Kiev a realizzare un documentario sull’evento), gli è stato offerto un passaporto ucraino sotto falso nome, oltre a 500mila dollari previsto al momento della sua assunzione. Il pilota, però, aveva deciso di trasferirsi Villajoiosa, epicentro della criminalità organizzata russa in zona. Una scelta curiosa per chi sa di essere braccato dal Cremlino: traffico di droga e esseri umani, omicidi su commissione, sono solo alcune delle attività che quest’ala della criminalità russa predilige in quest’area.

Il sospetto del legame tra la Russia e gli indipendentisti catalani

Non solo, ma più di un disertore russo, disertando dal proprio Paese, avrebbe affermato che non avrebbe mai potuto trasferirsi in un’area simile, con un’alta densità di Si sono infiltrati agenti russi. Il fatto è che il rapporto annuale di Madrid sulle minacce alla sicurezza nazionale sostiene che la Russia ha rafforzato le sue attività di intelligence sul suolo spagnolo dopo l’espulsione di 27 diplomatici spagnoli in seguito all’invasione dell’Ucraina.

La morte di Kuzminov, infatti, ha riaperto un filone di indagini iniziato nel 2021 e che sembrava caduto nel dimenticatoio: ovvero la legame nascosto tra gli indipendentisti catalani e la Russia Attraverso fabbriche di troll e botstrumenti di un piano di disinformazione molto più ampio, volto a destabilizzare i paesi europei in prima linea nel sostenere Kiev.

 
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