la prestazione peggiore nella partita più attesa dai tifosi del Tirreno – .

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Livorno Non poteva andare peggio. Il PL interrompe la sua lunghissima serie di vittorie (e questo poteva succedere prima o poi, la legge dei grandi numeri non è stata scoperta per caso) ma lo fa nel modo più fragoroso e nel giorno più sbagliato, quello del derby. . Questa volta i numeri spiegano molto: 31% da 2 per una squadra che ha tirato il 57% in campionato, 21% da 3 (ma prima delle ultime tre triple consecutive era molto meno) per chi ha tirato il 38% in questa stagione, e il dato più clamoroso è forse quello del voto complessivo della squadra: 35, a fronte di una media stagionale di 98,8.

Spina scollegata

La risposta a questi numeri impietosi può essere solo una: la squadra ha staccato la spina al termine della (bellissima) partita contro gli Herons quando era certa del primo posto e nessuno, in settimana, è riuscito a riattaccarla. Farlo durante la partita era ormai impossibile. Il tutto nel massimo rispetto per la grande prestazione offerta dai ragazzi dell’Andreazza, che hanno affrontato il derby con un atteggiamento ben diverso. Ma il PL di domenica avrebbe perso contro qualsiasi altra squadra della categoria, non solo contro una big come l’Akern. Perché la cosa che ha fatto più male non sono stati tanto gli 8 (!) punti segnati nel primo quarto a fronte dei 27 subiti, quanto piuttosto il rientro dallo spogliatoio dopo la lunga pausa.

L’illusione ritorna

Perché il PL aveva già dovuto rimontare deficit importanti, ma se, come in questo caso, aveva sbagliato approccio alla gara, almeno era tornato dalla ripresa con gli occhi da tigre. Stavolta l’inizio del terzo quarto ha fruttato (si fa per dire) un parziale di 0-14 che ha definitivamente fatto crollare ogni speranza di riaprire il match e sul 68-29 ha fatto sorgere timori (o speranze, dipende dai punti di vista) che una partita che avrebbe dovuto valere solo dal punto di vista statistico si è invece trasformata in una giornata storica.

Le reazioni

Era chiaro, a questo punto, che non tutti potevano prenderla bene, consolandosi con il fatto che il primo posto era ormai intangibile. I fedelissimi, quelli che da ottobre ad aprile hanno percorso migliaia di chilometri su e giù per la penisola, hanno voluto e ottenuto un confronto con la squadra, un confronto costruttivo il cui senso, alla fine, è stato questo: avete fatto schifo, quindi mai più. Ma ora torniamo tutti insieme.

Insomma, una bella apertura di credito di squadra e staff simboleggiata anche dalla commovente sciarpa realizzata comunque, con un nodo alla gola, sul –30 a 2′ dalla fine. Un’apertura di credito che la squadra ora non deve disperdere. Dimenticare questa umiliazione, per molti, non sarà facile. Perché il malvagio social network è sempre lì, pronto a ricordarti le cose più spiacevoli. Ma non bisogna dimenticare la vittoria della Supercoppa, le 28 vittorie su 34 partite di Regular Season (nessuno ha fatto meglio in tutta la Serie B e solo il Trapani in tutti i campionati nazionali), il primo posto che ora ci permette di aspettiamo Imola con due settimane per resettare questa brutta pagina.

Come ricominciare

Due giorni di riposo (ieri e oggi) e poi una settimana e mezza intera di lavoro con la testa concentrata solo sull’obiettivo, rimandando tutto il resto a dopo, visite agli sponsor, selfie, colazioni, merende e così via, tutte cose molto importanti nell’ambito di un percorso stagionale, ma che ora devono lasciare il posto a palestra e spogliatoio, con la speranza di poter recuperare al meglio un paio di giocatori che non sembrano attraversare un buon momento. Inizia un nuovo campionato, molto più difficile del precedente, in cui non esistono squadre deboli e ogni partita richiederà il massimo di ciò che è a disposizione di tutti. Il pubblico farà la sua parte e la sciarpa di cui abbiamo già parlato vale la promessa che il botteghino non risentirà del pessimo andamento di domenica. Ma la palla (in tutti i sensi) è ormai nelle mani di squadra e allenatore: tocca a loro cancellare (almeno dalle menti, purtroppo la giornata storta di domenica sarà impossibile dagli archivi) e ricominciare da capo. in grado di fare dopo il 7 gennaio. Non sentiamo proprio il bisogno della mucca di Nikolic, quella che ha preso a calci la vasca dopo averla faticosamente riempita di tanto buon latte.

 
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