“Alcune espressioni sono vietate” – .

“Alcune espressioni sono vietate” – .
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Luigi Abbateconsigliere comunale di Tarantino e giornalista – già candidato sindaco con la lista Taranto senza Ilva – commenta con un post choc su Facebook, la morte di Girolamo Archinà, ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva durante il periodo di gestione di Riva, condannato in primo grado a 21 anni e mezzo di reclusione nel processo denominato «Ambiente Svenduto» . Abbate, nelle vesti di cronista, è stato deriso dall’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante una telefonata con Archinà, intercettata dagli inquirenti nel luglio 2010 e inserita nell’inchiesta per il presunto disastro ambientale provocato dall’acciaieria. Abbate attacca sia l’acciaieria che lo stesso Archinà con giudizi duri, lanciando accuse contro di lui e sperando che nessuno abbia pietà della sua morte.

Quando Vendola e Archinà deridevano Abbate

Vendola si è complimentato con Archinà per la «colpo felino» – aveva raccontato – con cui aveva strappato il microfono ad Abbate che aveva interrogato il titolare dell’Ilva, Emilio Riva, sui morti per cancro a Taranto. Abbate oggi ha attaccato duramente Archinà anche in un post di Francesca Viggianovicepresidente dell’assemblea regionale del Partito Democratico ed ex consigliere comunale di Taranto, che ha risposto: «Non ti permetto di usare certe espressioni sul mio profilo». Abbate è passato dall’opposizione ai banchi della maggioranza dopo aver salvato il sindaco Rinaldo Melucci dall’inizio del suo secondo mandato. L’assessore, che aveva presentato anche una mozione di sfiducia al sindaco, il 19 febbraio ha rinunciato a formalizzare le sue dimissioni davanti al notaio, dove erano già state raccolte 16 firme. La sua decisione sarebbe stata quella decisiva per arrivare allo scioglimento anticipato del consiglio comunale.

 
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