In questi ultimi giorni di aprile è chiaro che entrambe le materie prime sono sotto pressione ribassista. Da un lato, il petrolio greggio non è in grado di riprendersi a causa dell’allentamento in Medio Oriente e dell’aumento delle scorte statunitensi; per quanto riguarda il gas naturale, la materia prima resta schiacciata da pressioni al ribasso apparentemente insormontabili.
Intanto oggi, mentre scriviamo, il greggio WTI segna esattamente 82,91 dollari al barile, mentre il gas naturale si ferma a 1.651 dollari.
Previsioni per il prezzo del petrolio greggio WTI
Il prezzo del greggio WTI continuerà probabilmente il suo movimento laterale, ma senza ampie prospettive di ripresa, se si considerano gli ultimi arretramenti prima ancora di raggiungere la resistenza degli 85 dollari.
I supporti da mantenere si trovano a 82,5 e 81,5 dollari, prima della prova del target tondo di 80 dollari al barile. Nel brevissimo termine, in ottica settimanale, non ritengo plausibile un forte calo sotto gli 80 dollari al barile; in tal caso ci troveremmo di fronte ad un chiaro canale discendente che ci porterebbe ad aggiornare l’outlook tecnico.
Guardando lo scenario più probabile, questo partirebbe da un nuovo rendimento sopra gli 83 dollari, a cui seguirebbe un ritorno sopra gli 84 dollari e verso le successive proiezioni tra 85,38 dollari e 85,65 dollari.
Se la pressione al ribasso in prossimità del target degli 84 dollari restasse salda, come abbiamo potuto constatare nelle ultime ore, allora il prezzo del greggio potrebbe essere costretto a retrocedere ulteriormente, rinviando nuovi tentativi rialzisti nei termini sopra citati.
