Prova Sony Ult Wear, bassi potenti e cancellazione del rumore a un prezzo interessante – .


Dotate di un ottimo sistema elettronico di cancellazione del rumore che si affida a componenti e algoritmi sviluppati da Sony con la serie top WH-1000X, le cuffie Ult Wear si rivolgono ad un pubblico giovane che ama i suoni potenti, e in particolare le basse frequenze, anche a discapito dell’assoluta fedeltà del suono. Disponibili in tre colorazioni, il classico bianco e nero insieme al nuovo grigio-verde, gli Ult Wear sono proposti ad un prezzo di 199 euro decisamente interessante per le caratteristiche offerte, a cominciare dalla cancellazione elettronica del rumore che utilizza lo stesso processore V1 delle sorelle maggiori WH-1000XM5.

Immerso nella musica

Durante il test, l’Ult Wear si è rivelato perfetto per isolarsi dai rumori, compreso quello del traffico cittadino o dei mezzi pubblici, grazie anche all’accurata costruzione che assicura un valido isolamento meccanico abbinato ad un elevato comfort. Il design, infatti, vede ampi cuscini imbottiti attorno agli altoparlanti e nella parte superiore dell’archetto regolabile, che non crea fastidiose pressioni su testa e orecchie. Il livello di cancellazione non raggiunge l’eccellenza delle WH-1000XM5, ai vertici dell’intero settore, ma è decisamente buono soprattutto considerando il prezzo vantaggioso. Sony ha integrato anche la funzionalità Ambient Sound, attivabile istantaneamente appoggiando la mano sul padiglione auricolare destro sensibile al tocco, che permette di ascoltare i suoni dell’ambiente circostante attenuando la cancellazione del rumore scegliendo 20 livelli diversi attraverso il App per smartphone Sony Headphones, che permette di gestire ogni parametro di funzionamento delle cuffie. Molto utile la funzione suono adattivo, che grazie ai sensori di movimento integrati nelle cuffie riconosce se ascolti musica comodamente seduto in poltrona, mentre cammini, corri o viaggi sui mezzi pubblici, adattando automaticamente la cancellazione elettronica del rumore. I controlli di riproduzione sono touch: basta scorrere il dito sul padiglione esterno destro per aumentare o diminuire il volume, passare da un brano all’altro o mettere in pausa la riproduzione musicale.

Tutte le funzioni sotto controllo con l’app Sony

L’app permette inoltre di variare manualmente l’equalizzazione del suono, utilizzando anche curve preimpostate o avvalendosi di una guida che, attraverso scelte tra diverse impostazioni durante l’ascolto della musica preferita, crea un profilo personalizzato. Una funzione che si è rivelata decisamente utile e ben implementata, e che permette di ottimizzare la resa musicale che può contare sui due driver da 40 mm integrati nei padiglioni, che hanno confermato l’ottimizzazione per le basse frequenze anche senza agire sull’elettronica. Come tutti i dispositivi della famiglia Ult, l’Ult Wear dispone di un pulsante dedicato per attivare altrettante modalità: Deep bass, che enfatizza le basse frequenze, e Attack Bass, che aumenta ulteriormente la pressione sonora. La base ritmica è sempre ben evidenziata anche senza premere il tasto, forse anche troppo per i puristi del suono visto che le frequenze medie e soprattutto le alte non raggiungono la purezza cristallina delle top di gamma WH-1000XM5, e si arriva a livelli davvero elevati già con il primo livello di enfasi. Ult Wear, inoltre, strizza l’occhio agli amanti dei generi musicali basati prevalentemente o quasi esclusivamente sulla sezione ritmica, che viene in questo modo esaltata. Tuttavia, con un’equalizzazione neutra o di gamma alta il risultato è più che soddisfacente anche grazie al Digital Sound Enhancement Engine (Dsee) di Sony, che migliora lo streaming dei brani musicali compressi digitalmente.

leggi anche: Sony WH-1000XM5, il suono dell’eccellenza – La prova

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30 ore di durata della batteria e ricarica rapida

Sony ha integrato la possibilità di connettere l’Ult Wear a due dispositivi Bluetooth contemporaneamente, molto comoda per passare dall’ascolto della musica sul telefono alla chiamata Teams sul computer, e un’esclusiva funzione che analizza il padiglione auricolare del proprietario attraverso la fotocamera dello smartphone collegata per ottimizzare il suono, decisamente introvabile su altre cuffie di questa fascia di prezzo. La qualità audio delle chiamate per gli interlocutori anche in questo caso non raggiunge i livelli delle cuffie top di gamma di Sony, soprattutto in ambienti rumorosi, mentre l’autonomia è davvero molto elevata anche utilizzando costantemente la cancellazione elettronica del rumore, e non si discosta molto dalle 30 ore dichiarate, che si traducono in circa due settimane di autonomia con un utilizzo moderato. La ricarica completa avviene in poco più di tre ore con cuffie completamente scariche, ma questo è un evento decisamente raro vista la lunga autonomia della batteria, mentre in questo caso basta lasciarle in carica per 10 minuti per avere poi oltre 4 ore di autonomia. . Molto curato anche il packaging, che permette di portare con sé gli Ult Wear nello zaino senza pensieri avendo sempre a disposizione un cavo audio con il jack standard da 3,5 mm per collegarli via cavo, ma senza adattatore aereo, ed un Cavo di ricarica USB. (Tutti i diritti riservati)

 
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