“Funzione investigativa e di tutela del territorio” (Video) – .

“Funzione investigativa e di tutela del territorio” (Video) – .
“Funzione investigativa e di tutela del territorio” (Video) – .

Questa mattina presso la Procura di Sciacca è stato firmato un protocollo relativo alle indagini sugli incendi e sugli incendi controllati, firmato dal Pubblico Ministero di Sciacca, Roberta Buzzolani, dal Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, dal vicario del Prefetto di Agrigento, Massimo Signorello, dai rappresentanti dei Comuni limitrofi, dai Comandanti Provinciali dei Vigili del Fuoco di Agrigento e di Trapani, dagli Ispettori Dipartimentali delle Foreste di Agrigento e di Trapani, dal Questore di Polizia di Agrigento, dal Questore di Polizia di Trapani e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Agrigento.

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, infatti, aumenta il fenomeno degli incendi che si verificano nelle vicinanze del Tribunale di Sciacca, suscitando un grave allarme sociale per le conseguenze sul piano ambientale e sull’incolumità pubblica. “Il protocollo – ha detto il pm Buzzolani – svolge una funzione investigativa, ma tende anche a sviluppare una sensibilità verso il bene pubblico”.

La Procura ha ricordato un precedente protocollo che aveva dato risultati importanti nel 2017, mentre nel 2023 si era verificato un nuovo aumento degli incendi. Quindi era necessario un nuovo intervento.

Dal 2016 la Procura di Sciacca ha istituito un database contenente le informazioni relative alle denunce di incendi boschivi, con l’obiettivo di affrontare meglio il fenomeno diffuso e svolgere attività di monitoraggio più efficaci.

Il territorio circostante è, tra l’altro, costellato di luoghi di particolare pregio ambientale e di diverse aree protette e riserve naturali, come il Monte San Calogero e la Grotta di Santa Ninfa; nonché siti di importanza comunitaria (Aree SIC, designate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”), in particolare, il complesso dei monti S. Ninfa – Gibellina, la Grotta di S. Ninfa, la foce del fiume Magazzolo, la foce del fiume Verdura, il Bosco di S. Stefano Quisquina e il Monte San Calogero.

Il protocollo intende definire linee di intervento condivise in merito alle indagini sui casi di incendi avvenuti nel territorio di competenza della Procura della Repubblica di Sciacca. L’accordo tiene conto dei diversi fattori di rischio per gli incendi, come elevati valori di radiazione solare, alte temperature, scarse precipitazioni e presenza di forti venti dovuti alla varia tipologia del territorio. Inoltre la zona è caratterizzata dalla vocazione agricola e dall’utilizzo dei terreni a pascolo, attività generalmente svolta da aziende di piccole dimensioni che praticano la pratica del devooppure l’incendio delle stoppie per la distruzione dei residui dei seminativi e per il rinnovo dei pascoli, situazioni che aumentano i rischi potenziali.

L’azione esecutiva richiede, pertanto, la definizione di procedure omogenee per l’acquisizione delle informazioni di reato e delle conseguenti attività.

Obiettivo dell’azione investigativa, oltre a concentrarsi sull’accertamento dell’origine antropica o meno dell’evento, dovrà affrontare la verifica del rispetto da parte dei proprietari dei terreni interessati dagli incendi delle disposizioni finalizzate alla prevenzione, nonché valutare se la cattiva gestione del territorio abbia favorito l’accensione e il propagarsi delle fiamme.

Il protocollo sottolinea inoltre la fondamentale attività svolta, in tema di prevenzione, dai Comuni, chiamati a censire, attraverso uno specifico catasto, da aggiornare annualmente, le aree interessate dagli incendi, ai sensi dell’art. 10 della legge 353/2000. Le aree boschive e i pascoli i cui popolamenti sono stati interessati dalle fiamme non possono avere destinazione diversa da quella esistente prima dell’incendio da almeno quindici anni. È tuttavia consentita la realizzazione di opere pubbliche necessarie per la salvaguardia dell’incolumità pubblica e dell’ambiente.

In tema di misure di prevenzione, l’accordo richiama anche i contenuti del Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 297 del 4 giugno 2008, recepito con regolamenti comunali, che prevede, tra l’altro:

– il divieto tra il 15 maggio e il 31 ottobre, in prossimità di boschi e terreni cespugliosi, di accendere fuochi e di compiere operazioni che possano creare immediato pericolo di incendio nei boschi e nelle aree interessate dalla presenza di cespugli, erba secca, sterpaglia, stoppie, sterpaglie o altro, nonché, in particolare, per bruciare stoppie, materiale erbaceo e sterpaglie;

– l’obbligo di realizzare zone di sicurezza o viali tagliafuoco da parte dei proprietari degli immobili interessati dalle fiamme;

– l’obbligo da parte dei proprietari, detentori o affittuari del terreno di eliminare sterpaglie e vegetazione secca attorno agli edifici, agli impianti e ai confini delle proprietà, creando una fascia di rispetto non inferiore a 10 metri;

– l’obbligo di creare mediante aratura lungo tutto il perimetro del terreno, in fase di raccolta nei seminativi, una fascia larga non meno di 10 metri, priva di stoppie, cespugli o altro materiale infiammabile;

– l’obbligo per tutti i proprietari di terreni di creare entro il 14 maggio di ogni anno una zona cuscinetto libera da covoni, cereali, erbe, ramoscelli, foglie secche e altri combustibili larga almeno 20 metri da terrapieni o banchine, nonché l’obbligo provvedere anche alla sistemazione del terreno ed al taglio delle siepi, delle erbe e dei rami che si estendono verso i confini stessi. I residui della pulizia dovranno essere depositati nel terreno ad una distanza di sicurezza non inferiore a 100 metri dal terrapieno e/o dalla banchina.

L’accordo è quindi funzionale allo sviluppo di sinergie con gli enti locali per rafforzare la cultura della prevenzione e rafforza, in termini di contrasto, il coordinamento tra le forze di polizia chiamate ad intervenire per le attività investigative a seguito di episodi dolosi, nell’interesse del territorio e della collettività. Comunità.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV muore un 26enne. Strada chiusa e traffico – .
NEXT Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni