Liste d’attesa del Lazio, solo per 1 cittadino su 2 prestazioni nei tempi giusti – .

Liste d’attesa del Lazio, solo per 1 cittadino su 2 prestazioni nei tempi giusti – .
Liste d’attesa del Lazio, solo per 1 cittadino su 2 prestazioni nei tempi giusti – .

Roma, 6 giugno. (Adnkronos Salute) – Le liste d’attesa sono il tallone d’Achille della sanità. Nel Lazio solo un cittadino su due, nel 2023, ha ottenuto visite e test nei tempi giusti, mentre sette su dieci hanno riscontrato liste chiuse. È questo il quadro delineato dai dati di un’indagine online – rivolta ai residenti nel Lazio nell’aprile 2024 – resa nota oggi a Roma nel corso dell’evento ‘Liste d’attesa e digitalizzazione’, promosso da Cittadinanzattiva con il contributo incondizionato di Doctolib.

Più nel dettaglio, per lo scorso anno il 48,8% dei cittadini laziali ha dichiarato di non aver ottenuto l’appuntamento per la prenotazione richiesta, il 70% ha sperimentato liste d’attesa chiuse, oltre il 58% ha ottenuto visite ed esami con scadenze superiori a quelle previste dal codice di priorità indicato dal medico. E ancora: il 38% ha dovuto spostarsi in un luogo distante o difficile da raggiungere per ottenere la prestazione in tempo utile, e quasi il 29% ha ricevuto la proposta di effettuare la visita o l’esame intramurale. A fronte degli ostacoli indicati, circa il 41% ha effettuato privatamente il servizio a pagamento, il 21% ha accettato con riluttanza orari e luoghi proposti dal servizio pubblico, poco più del 12% ha effettuato il servizio intramurale. Sono il 7% che dichiarano di aver rinunciato a effettuare la visita o l’esame.

A ciò si aggiunge la mancanza di informazioni. Circa un utente su tre dichiara di non conoscere le tempistiche indicate dai codici di priorità (U-Urgente: entro 72 ore; B-Breve: entro 10 giorni; D-Differibile: entro 30 giorni se si tratta di visita specialistica ed entro 60 giorni per esami diagnostici; P-Programmabile: entro 120 giorni). Solo uno su due (51,2%) dichiara di aver ottenuto l’appuntamento richiesto nei tempi previsti dalla richiesta, nove su dieci ritengono che i tempi di attesa nel Lazio non siano compatibili con le proprie esigenze sanitarie e oltre il 37% pensa che la situazione sia peggiorata ulteriormente nel corso degli anni. Il 66% dei cittadini, tra quelli che hanno partecipato all’indagine, ha prenotato telefonicamente tramite Cup, il 30% si è recato personalmente allo sportello, il 27% ha contattato telefonicamente la struttura prescelta, il 21% ha scelto la piattaforma online Recup, il 3% ha prenotato in farmacia .

Per quanto riguarda il servizio telefonico Cup, il 17,4% dei cittadini lamenta disagi nel funzionamento, in particolare perché devono aspettare troppo per avere la risposta dell’operatore; per quanto riguarda la piattaforma online, oltre il 28% sottolinea che non tutti i servizi sono disponibili sulla stessa e quindi non è possibile prenotarli, e il 21% lamenta che la piattaforma è complessa e lenta.

Come evidenziato nella stessa relazione della Regione Lazio, ‘Riduzione delle liste d’attesa. Agende digitali. Aprile 2024”, a marzo 2023 solo il 10,3% delle strutture private convenzionate ha reso disponibile la propria agenda digitale per la Recup e, sul totale dei servizi da loro erogati, solo il 6% è transitato per la Recup stessa. Rispetto alle modalità di prenotazione, oltre la metà degli intervistati dichiara che l’introduzione di ulteriori piattaforme di prenotazione potrebbe consentire di migliorare la gestione delle liste di attesa.

“Alcune di queste criticità, a partire dal blocco delle liste di attesa e dalla difficoltà di ottenere i servizi nei tempi giusti, sono affrontate nel decreto sulle liste di attesa appena presentato al Consiglio dei ministri. In particolare, alcune misure potrebbero rappresentare una svolta per i cittadini”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. Ma, prosegue, “nessuna riforma sostanziale può funzionare senza investimenti adeguati: la nostra proposta è che gli investimenti siano a carico del Fondo sanitario con un vincolo di utilizzo, che impone alle Regioni di rendicontare il loro effettivo utilizzo. È importante, infatti, che ci sia un impegno condiviso e responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti nella gestione delle liste di attesa. Da parte nostra vigileremo affinché le misure previste siano rispettate e siano adottate le misure necessarie, anche sanzionatorie, per rispettare i diritti dei cittadini”. .

I cittadini del Lazio, spiega Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, “si rivolgono ai nostri servizi soprattutto per segnalare difficoltà di accesso ai servizi sanitari e a questo proposito abbiamo registrato un notevole aumento delle richieste a causa di un effetto post-Covid che ha comportato ulteriori ritardi nell’erogazione dei servizi non erogati nel periodo pandemico e di quelli aggiunti una volta trascorso tale periodo”.

Mancano anche “percorsi strutturati per patologia che, nonostante le regole siano chiare, vedono ancora frammentazione, disomogeneità territoriale e pesantezza nelle procedure burocratiche; così come è evidente la carenza di personale sanitario specializzato sul quale saranno necessari interventi specifici. Riteniamo fondamentale che si proceda su due strade: l’adeguamento e il riordino del sistema Recup, rispetto al quale la Regione Lazio ha attivato un percorso che può essere la strada giusta per organizzare, monitorare e verificare la domanda/offerta di servizi ; un rafforzamento del lavoro dell’Osservatorio regionale per il governo delle liste di attesa affinché diventi sempre più un luogo di confronto costante per monitorare, verificare e correggere, se necessario, azioni e programmi”, conclude Rosati.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV RICHIESTA URGENTE DI AVVIO DELLA PROCEDURA PER LA STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE PRECARIO PRESSO L’ASL BRINDISI – .
NEXT l’ultima puntata della docuserie martedì sera 2 luglio – .