Corre in pigiama tra le auto sulla Verentana, colpisce con la testa un albero e minaccia la polizia – .

Corre in pigiama tra le auto sulla Verentana, colpisce con la testa un albero e minaccia la polizia – .
Corre in pigiama tra le auto sulla Verentana, colpisce con la testa un albero e minaccia la polizia – .

Tribunale – Ha seminato il panico in zona Mosse – È sotto processo un ex pugile di 42 anni, con pluricondanne penali, originario di Civitavecchia


Montefiascone – Carabinieri – Immagine d’archivio

Montefiascone – (sil.co.) – Sorpreso in pigiama in mezzo alla strada, un 42enne pluricondannato originario di Civitavecchia è stato arrestato dalla polizia di Montefiascone dopo aver colpito con una testata un albero ai margini della Verentana, minacciandoli “Dirò che mi avete picchiato”.

Erano da poco passate le otto del mattino del 24 novembre 2020 quando al 112 sono arrivate una serie di segnalazioni di un uomo in pigiama che correva in mezzo alla strada, tra le auto, creando intralcio e pericolo per la circolazione.

«Siamo andati in Strada Verentana, in località Le Mosse, e lo abbiamo trovato effettivamente che correva in mezzo alla strada in pigiama, quindi lo abbiamo fermato, scoprendo che si trattava di un pluridetenuto sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, che si trovava a casa di un prevenuto del posto, che non avrebbe dovuto frequentare a causa delle restrizioni imposte. Quella mattina avrebbe spaccato i suoi mobili, poi se ne sarebbe andato in pigiama», ha spiegato ieri al giudice Ilaria Inghilleri uno dei militari del Norm intervenuti appena suonato l’allarme. L’ospite nel frattempo è morto e non potrà presentarsi al processo.

Fermarlo non è stato facile. “Si vantava di essere un ex pugile. Aveva le narici sporche di polvere bianca e le pupille dilatate, gli abbiamo detto che doveva indossare la mascherina contro il Covid ma non voleva saperlo, poi ha minacciato di suicidio poi è passato alle minacce di morte nei nostri confronti”

“Alla fine ha cominciato a colpire una pianta a lato della strada Verentana, provocandosi una ferita sulla fronte da cui sanguinava, gridando che avrebbe detto che eravamo noi. Vista la situazione, abbiamo filmato tutto con lo smartphone», ha continuato il testimone alla presenza dell’imputato, giunto in tribunale con la scorta penitenziaria del carcere di Civitavecchia, dove è detenuto per altro motivo. A Viterbo è sotto processo anche per un brutto caso di maltrattamenti in famiglia.

Il 42enne ha continuato ad infierire anche nella caserma e al pronto soccorso dell’ospedale di Montefiascone. In preda a quella che sembrava una crisi di astinenza, è stato affidato anche lui alle cure del personale del Serd. Alla fine fu portato a Viterbo. Il pubblico ministero ha prodotto gli screenshot del filmato girato dai militari.

L’imputato, dal canto suo, è stato interrogato, anche rendendo dichiarazioni spontanee, prima dicendo che non ricordava l’accaduto, poi che non era vero che fosse stato portato in ospedale, poi spiegando che era un brutto periodo in cui aveva era sempre sotto crack e prendeva psicofarmaci.

Riguardo al delinquente che lo ha ospitato, la cui abitazione è stata definita dalla polizia “un porto di mare”, ha invece dichiarato di non sapere che fosse un delinquente e di essere suo ospite da circa una settimana.

Il processo è stato rinviato solo per la discussione.


Presunzione di innocenza

Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.

7 giugno 2024

 
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