“Free to Be” è il motto che accompagna la 23esima edizione del Milano Pride, il mese di eventi dedicati alla comunità LGBTQIA+ che si concluderà il 29 giugno con il tradizionale corteo, che si snoderà dalla Stazione Centrale fino all’Arco della Pace. L’evento al quale sono attese secondo gli organizzatori oltre 300mila persone, promosso da Cig Arcigay Milano in collaborazione con il Coordinamento Arcobaleno, lancia un messaggio a favore dei diritti a 360 gradi, anche per i civili ucraini in guerra da oltre due anni anni e per un cessate il fuoco immediato a Gaza.
«Per questo chiediamo nel documento politico del Pride un cessate il fuoco immediato che faciliti anche la liberazione degli ostaggi», spiega Gianluca Trezzi di Checcoro. Al corteo potrebbe quindi unirsi anche la comunità palestinese. “La manifestazione è pubblica e la partecipazione è legittima per chiunque – commenta la presidente di Cig Arcigay Milano, Alice Redaelli –, pertanto sarebbe gradita la partecipazione della comunità palestinese, così come quella di qualunque altra organizzazione che volesse schierarsi a favore della diritti”. A chi le ha chiesto se temono tensioni, la presidente ha risposto che “faremo del nostro meglio affinché tutto si svolga in un clima pacifico, senza cadere nell’antisemitismo o nell’islamofobia”. Ci sarà spazio anche per la difesa dei diritti delle persone transgender, anche dopo “il tentativo di Regione Lombardia di reprimere le carriere alias”.
Il Pride del 29 giugno sarà una festa con tanti artisti che saliranno sul palco dell’Arco della Pace a partire dalle 18.30, dopo gli interventi delle istituzioni. Sono attesi, tra gli altri, Orietta Berti, Clara, Michele Bravi, Ricchi e Poveri, Big Mama, Francesca Michielin. “Quest’anno – spiega l’assessore al Welfare Lamberto Bertolè, ricordando che Pride ha il patrocinio del Comune dal 2011 –. È molto forte il messaggio del Milan Pride, cioè quello della libertà di vivere e amare come si crede contro ogni discriminazione, in nome della libertà personale. Un messaggio importante in un momento storico che le ultime elezioni europee ci trasmettono anche come complesso, dal punto di vista dei diritti. Come città abbiamo la responsabilità di marciare insieme il 29 giugno”.
