Roma Grandi emozioni e medaglie d’oro e d’argento per gli Azzurri anche nella serata finale degli Europei di atletica leggera di Roma. La serata si è conclusa con il trionfo italiano nella 4x100m maschile con la nettissima vittoria del quartetto italiano composto da Matteo Melluzzo, Marcelle Jacobs, Lorenzo Patta E Filippo Tortucapace di imporsi con il tempo di 37″82 davanti a Olanda (38″46) e Germania (38″52). L’Italia ha chiuso la rassegna continentale nettamente al comando del medagliere con 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi.
L’argento è arrivato nella 4×400 maschile, grazie al “dream team” formato da Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli ed Edoardo Scotti, che ha fermato i cronometri sul tempo di 3’00″81 dal Belgio, vincitore in 2 ′59”84. Bronzo per la Germania (3’00”82) ad un solo centesimo dagli azzurri. Un’ora dopo si è conclusa la gara di salto in alto femminile e Larissa Iapichino ha raddoppiato il suo successo indoor con un altro argento outdoor. È arrivata seconda dietro a Malaika Mihambo che ha vinto con 7.22. Larissa si è fermata a 6.94. Un finale di evento che si è svolto ancora una volta davanti al Presidente Mattarella, ancora una volta seduto in tribuna, a conferma della sua passione per lo sport e l’atletica in particolare. Segue il bronzo di Pietro Arese nella finale dei 1500 metri.
Numeri senza precedenti nella storia italiana. «All’inizio del mio mandato avevo promesso che avremmo avuto una squadra di atletica leggera vincente e unita», dice il presidente della Fidal Stefano Mei «Siamo riusciti a vincere e dovremmo imparare da una squadra straordinariamente unita: c’è un concetto di squadra condiviso da tutti , tutti vanno a tifare per gli altri”. Un’edizione clamorosa: «Ora siamo la nazione più forte d’Europa nell’atletica. Quest’anno abbiamo confermato il trend della scorsa stagione, dopo aver vinto la Coppa dei Campioni, perché stiamo facendo meglio in tutti i settori anche se alcune specialità soffrono un po’ di più. Sono commosso da questi ragazzi. Al mio primo campionato da presidente, tre anni fa agli Europei Indoor, mi venne da piangere per gli ottimi risultati che in quel caso furono merito di chi gareggiava e dei tecnici. Poi abbiamo cercato di formare questo gruppo di atleti colti e determinati, che percepivano la presenza di una Federazione che crede nelle loro qualità”.
