Presentati i dati Banca d’Italia per il 2023 – .

Presentati i dati Banca d’Italia per il 2023 – .
Presentati i dati Banca d’Italia per il 2023 – .

FVG – Presentato a Trieste e Udine il rapporto della Banca d’Italia sull’economia del Friuli Venezia Giulia. Il direttore della filiale di Trieste della Banca d’Italia, Marco Martella, ha illustrato i dettagli.

Centralino

Nel 2023 l’economia del Friuli Venezia Giulia è cresciuta moderatamente rispetto ai forti incrementi del biennio precedente, quando il Pil regionale (prodotto interno lordo) ha superato del 3,4% i livelli del 2019 (circa 1 punto percentuale in più rispetto alla media italiana).

Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), dopo un primo trimestre positivo, l’attività economica è diminuita nei mesi successivi. In media, il PIL regionale è cresciuto dello 0,6% nel 2023, leggermente inferiore alla crescita nazionale dello 0,9%.

Imprese

Nel settore manifatturiero l’attività è diminuita a causa del calo delle esportazioni. Sono comunque proseguiti gli investimenti in beni strumentali, grazie agli incentivi fiscali per la transizione tecnologica e digitale.

Il settore delle costruzioni ha continuato a crescere a ritmi sostenuti, anche se in rallentamento, grazie agli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici e agli investimenti pubblici. Tuttavia, le transazioni immobiliari sono diminuite a causa del costo più elevato del credito, e l’aumento dei prezzi delle case si è moderato.

Nel settore terziario la crescita ha rallentato. La domanda di imprese commerciali e turistiche è diminuita, con un calo della presenza turistica e una debole spesa delle famiglie. Anche i trasporti portuali e i servizi logistici hanno risentito della riduzione delle merci movimentate.

La redditività delle imprese regionali, che era migliorata nei due anni precedenti, nel 2023 ha subito un calo a causa del contesto economico sfavorevole e dell’aumento della spesa per interessi dovuta all’aumento dei tassi.

All’inizio del 2024, le tensioni nel Mar Rosso non hanno influenzato in modo significativo le catene di approvvigionamento o i costi di produzione, ma hanno ridotto il traffico di container.

Mercato del lavoro e reddito familiare

Nel 2023 la crescita dell’occupazione si è arrestata e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è leggermente aumentato rispetto al 2019.

L’aumento del tasso di occupazione non è dovuto a ragioni economiche ma a fattori legati alla struttura della popolazione, come la diminuzione delle persone in età lavorativa, legata al calo demografico, e l’invecchiamento degli abitanti del Fvg, che secondo le stime continueranno nei prossimi decenni.

Il reddito nominale delle famiglie è cresciuto meno nel 2023. L’aumento dei prezzi ha leggermente ridotto i redditi reali, che non sono ancora tornati ai livelli del 2019. I consumi delle famiglie hanno rallentato a causa del calo del potere d’acquisto.

I depositi bancari delle famiglie sono diminuiti dopo essersi accumulati durante la pandemia, con una riduzione della liquidità overnight e un aumento dei depositi a risparmio. I risparmiatori si sono rivolti a strumenti finanziari con rendimenti più elevati, come i titoli di stato e le obbligazioni private.

Il mercato del credito

Sono diminuiti i prestiti alle imprese, influenzati dalla debole domanda di finanziamenti dovuta all’elevato costo del credito e alla disponibilità di liquidità accumulata nel biennio precedente. In calo anche la domanda di finanziamenti delle famiglie, a causa degli elevati tassi di interesse, con una diminuzione delle nuove mutui per l’acquisto di abitazioni, ridotte di un quarto rispetto all’anno precedente. Nel complesso, il rischio di credito rimane basso.

La finanza degli enti locali in FVG

Nel 2023 la spesa degli enti locali del Friuli Venezia Giulia è ulteriormente aumentata. Le spese correnti sono cresciute grazie agli incrementi per il personale e per l’acquisto di beni e servizi, mentre le spese in conto capitale sono aumentate grazie ai contributi alle famiglie, alle imprese e agli altri enti pubblici locali, e agli investimenti.

La crescita degli investimenti, iniziata nel 2021, è stata sostenuta dalle risorse disponibili e dai fondi strutturali europei e dal PNRR. A fine 2023 sono state bandite circa i tre quinti delle risorse assegnate agli enti pubblici, con quasi il 70% degli importi aggiudicati. Una parte significativa delle risorse è destinata agli investimenti nel settore sanitario, che presenta ancora criticità dovute alla domanda di personale e ai pensionamenti.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV L’Italia saluta Roma col botto! Oro europeo nella 4×100 con Jacobs, Tortu, Patta e Melluzzo – .
NEXT Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni