Siamo qui adesso. Mancano solo poche ore al calcio d’inizio degli Europei di calcio 2024 in Germania. Si comincia con i padroni di casa che sfideranno la Scozia a Monaco. L’Italia esordirà sabato 15 giugno alle 21, a Dortmund, contro l’Albania. Il torneo dura un mese e la fase a gironi durerà fino al 26 giugno. Le prime due classificate dei sei gironi accederanno agli ottavi insieme alle quattro migliori terze classificate. La fase a eliminazione diretta inizierà il 29 giugno. Euro 2024 si concluderà con la finale che si giocherà il 14 luglio alle 21 all’Olympiastadion di Berlino. È quindi tempo di previsioni e previsioni. E quest’anno è la tecnologia a farsi avanti con un algoritmo.
L’algoritmo
Opta ha realizzato un modello previsionale per stimare le possibilità di sviluppo di una specifica competizione, utilizzato un modello matematico che tiene conto di molteplici variabili, tra cui:
– punti di forza e di debolezza degli avversari ancora da affrontare
– serie storica dei risultati
– precedenti
– indici di prestazione
Secondo l’algoritmo, l’Italia ha l’80,3% di possibilità di superare il nostro girone dove solo la Spagna ha una probabilità maggiore (89,1%), mentre Croazia (67,8) e Albania (33,4) hanno numeri più bassi. Numeri che calano drasticamente man mano che la competizione avanza. Il raggiungimento dei quarti di finale è stimato al 47,2% (ottava migliore occasione nella competizione); la semifinale al 23,1% (ottava miglior probabilità della competizione); la finale all’11,4% (sesta miglior probabilità della competizione). Infine, secondo il modello di previsione, le probabilità che l’Italia vinca Euro 2024 sono del 5% (settima migliore possibilità nella competizione).
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Le previsioni
Quindi chi vincerà? Calcoli statistici e matematici dicono che l’Inghilterra ha la più alta probabilità di vincere la finale con il 19,9% davanti alla Francia con il 19,1%. Terza e quarta la Germania con il 12,4% e la Spagna con il 9,2. Questi sono i numeri. Poi ci sono le variabili e i fattori che potrebbero far saltare tutto. Perché si sa, il calcio – come tutti gli sport – vive anche e soprattutto di emozioni.
