L’Autorità Portuale non è più amica di Spinelli, anzi gli impone di liberare entro lunedì due aree di cui ha la concessione, negandogli rinnovo e prolungamento. Una delle due zone in questione è quella dell’Ex Carbonile, per la quale Spinelli, Toti, Signorini e Piacenza sono indagati per corruzione. Secondo la Procura Spinelli aveva occupato l’area senza aver ancora ottenuto il rinnovo e Piacenza, al corrente della vicenda, non aveva fatto nulla.
Secondo i legali di Spinelli ciò sarebbe avvenuto a causa dell’indagine penale in cui è coinvolto, come ha confermato anche la stessa funzionaria di Palazzo San Giorgio, Antonella Montano.
Spinelli però non è d’accordo e ricorre al TAR. Gli avvocati dell’imprenditore Giovanni Gerbi e Ilaria Greco hanno spiegato che la controllata Genoa Port Terminal, titolare di concessione fino al 2054, si estende per oltre 160mila metri quadrati tra i ponti Inglese e Massaua e i ponti Etiopia ed ex Idroscalo. Ma i 27mila metri quadrati di due aree, Ex Carbonile e Nbtc (Nuovo Borgo Terminal Container), le cui concessioni scadono il 17 e 30 giugno 2024, sono indispensabili per l’attività di Gpt. Precisano inoltre di aver richiesto, anticipatamente rispetto alla scadenza, il rinnovo delle predette concessioni. La società lo avrebbe richiesto il 27 giugno 2023 per Nbtc, chiedendo “assenso” fino al 31 dicembre 2056 e il 31 agosto 2023 avrebbe fatto lo stesso anche per l’area Ex Carbonile. Lo si apprende dal decreto cautelare con cui il Tar ha respinto la richiesta di sospensione degli atti da parte del terminalista.
L’azienda confidava quindi nella risposta positiva dell’Autorità, ma ciò non è avvenuto. Il 23 maggio è arrivata l’ordinanza di sfratto, motivata dal mancato rinnovo delle istanze presentate in tempo utile, cioè 120 giorni prima della scadenza. Segno che la marea è cambiata dopo le indagini.
