‘Uniti nel rilancio, divisi nel doppio mandato’ – .

‘Uniti nel rilancio, divisi nel doppio mandato’ – .
‘Uniti nel rilancio, divisi nel doppio mandato’ – .

Il congresso 5 Stelle si terrà subito dopo l’estate, ma Grillo dice no a Conte sull’abolizione del limite del doppio mandato. Perplessità per il ruolo di consulente – da 300mila euro l’anno – su quello “ingombrante” dicono dell’ex leader. I due concordano sulla necessità del rilancio partendo dai territori, ma è sul peso della democrazia diretta, sulla scelta dei candidati e sul programma che emergono le differenze. Se per Conte questi temi sono considerati un macigno, per Grillo la regola del doppio mandato è ciò che distinguerebbe il nuovo corso della politica M5S.

Ridiscussione delle regole? Conte: “Non fare troppi film”

Un primo ‘faccia a faccia’, suggellato da un abbraccio – riferisce chi ha partecipato al pranzo – che conferma la corazza di Giuseppe Conte alla guida del Movimento già espressa dall’assemblea dei parlamentari cinque stelle dei giorni scorsi. Nessun commissario, dunque, dell’ex premier. “Neppure lontanamente” – conferma una fonte – la leadership dell’ex premier resta salda, e il Movimento coglie l’occasione per ribadire che la battaglia intrapresa in campagna elettorale non avrà battute d’arresto in Europa dall’inaugurazione del Parlamento di Strasburgo il prossimo 16 luglio. . «Non faccia troppi film», dice Conte a chi gli chiede se l’appuntamento fosse stato fissato per discutere delle regole del Movimento. Grillo, però, non concede dichiarazioni ai giornalisti. I fotografi di strada però riescono a sorprenderlo con i loro teleobiettivi sulla terrazza affacciata sui Fori. E da lì riescono ad avere un suo saluto.

Conte-Grillo: visioni diverse sul doppio mandato

Nell’esprimere le urgenti necessità degli eletti M5S, Conte – secondo quanto si apprende – non avrebbe trascurato la spinosa questione del superamento del vincolo del doppio mandato, regola d’oro del Movimento più volte blindata da Grillo ma ora vista come un macigno da molti parlamentari del Movimento che chiedono da tempo di andare oltre la norma per prolungare la propria esperienza politica e costruire una classe dirigente più solida, sia in Parlamento che nei territori. Grillo, sottolinea chi lo conosce bene, ha sempre respinto con decisione ogni tentativo di dismettere uno dei principali capisaldi del Movimento 5 Stelle: e anche nell’incontro di oggi il garante avrebbe mantenuto il punto, anche se non c’è conferma ufficiale in merito dall’entourage del cofondatore dei 5 Stelle. Conte tornerebbe poi su alcuni temi già affrontati davanti alla platea dei parlamentari: il Movimento deve restare “un laboratorio politico” senza diventare un “partito tradizionale”, pur essersi dato regole organizzative e strutture territoriali che prima non esistevano.

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Rebranding M5S in vista?

Non sono mancati anche gli excursus sugli scenari politici futuri. “Beppe vola sempre alto, è un visionario”, spiega il tesoriere del Movimento Claudio Cominardi al termine dell’incontro con Grillo, durante il quale, dice, si è parlato di “democrazia diretta, strumenti partecipativi a tutti i livelli e a partire da i Comuni”. Nelle indiscrezioni circolate sulla stampa nei giorni scorsi si parlava di un possibile cambio di simbolo e nome del Movimento 5 Stelle, ma per ora non c’è nessuna novità all’ordine del giorno sul ‘re-branding’ del M5S: ” Nel simbolo abbiamo la scritta 2050. E spero che rimanga tale», dice l’uomo chiamato a pareggiare i conti grillini su cui pesa la maxi consulenza di comunicazione affidata due anni fa a Grillo e rinnovata nel 2023 – e non un poco – tra il malcontento di molti parlamentari.

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L’assemblea costituente si terrà in autunno

Appuntamento previsto per il prossimo autunno, ossia l’assemblea costituente che, grazie al contributo di tutti gli iscritti, servirà a discutere sul miglioramento delle regole e a definire le modifiche necessarie al rilancio del Movimento. Si tratta di un tema cruciale per la vita del M5S e il contributo di Grillo sarà fondamentale perché Conte definisca le tappe che porteranno a quello che sarà di fatto un vero congresso (anche se il termine è visto con fastidio in casa 5 Stelle) . Il faccia a faccia tra Conte e Grillo arriva dopo l’assemblea congiunta con i gruppi parlamentari, e infatti l’ex premier porta sul tavolo le questioni emerse dal confronto con le squadre di Camera e Senato.

 
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