“In Liguria la raccolta differenziata sfiora il 60%, alla Spezia supera il 76%” – .

“In Liguria la raccolta differenziata sfiora il 60%, alla Spezia supera il 76%” – .
“In Liguria la raccolta differenziata sfiora il 60%, alla Spezia supera il 76%” – .

I 139 Comuni con raccolta differenziata pari o superiore al 65% avranno diritto, a partire da luglio, alle agevolazioni fiscali per il conferimento in discarica della frazione residua, suddivisi in fasce di risultato, con un risparmio dal 30% al 70% sul importo base. La percentuale complessiva della raccolta differenziata 2023 nel territorio ligure è pari al 59,35%, in costante aumento rispetto al 57,64% dell’anno precedente, 55,71% nel 2021, 53,46% nel 2020, con un incremento di 21 punti percentuali in più rispetto al 38,63%. del 2015.

A livello provinciale, lo Spezzino mantiene il primato con la raccolta differenziata che sale ulteriormente al 76,21% seguito dal savonese con il 63,05%, dato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Seguono, con un aumento di due punti percentuali rispetto al 2022, la provincia di Imperia che arriva al 57,12% e la Città Metropolitana di Genova, che arriva al 53,84%: il risultato del Comune di Genova che però cresce sensibilmente fino al 47,02. %, rispetto al 43,46% dell’anno precedente. Escludendo il Comune di Genova, la Liguria supererebbe il target del 65% (65,94%), mentre il resto della Città Metropolitana sarebbe già al 68,14%. Salgono da 16 a 18 i comuni con una percentuale di raccolta differenziata superiore all’80%: Riccò del Golfo (leader anche nel 2023 con l’89,85%)Pieve Ligure (86%), Vendone (84,58%), Rialto (83,68%), Mignanego (82,810%), Sant’Olcese (82,36%), Ortovero (82,32%), Luni (82,31%), Cairo Montenotte (82,06%), Castelnuovo Magra (81,55%), La Spezia (81,37%), Leivi (81,35%), Framura (81,29%), Vessalico (81,08%), Villanova d’Albenga (80,75%), Carrodano (80,70%), Ceranesi (80,62%) e Serra Riccò (80,36%). Tra i comuni con oltre 15mila abitanti si supera il 65% di raccolta differenziata comune della Spezia (81,37%) seguono Albenga (75,04%), Sestri Levante (73,20%), Imperia (68,78%), Chiavari (68,52%) e Sarzana (65,54%). Leggera flessione per Rapallo e Sanremo, che scendono rispettivamente al 62,63% e al 58,81%, mentre, seppur in miglioramento, restano agli ultimi posti Genova (47,02%), Savona (43,76%) e Ventimiglia (28,40%).

“Il risultato raggiunto dal territorio provinciale della Spezia è il risultato di un importante lavoro svolto negli ultimi anni dalla Provincia in sinergia con i Comuni locali, attuando una serie di politiche specifiche che garantiscano sempre più un servizio ai cittadini, costruendo programmi con il sindaci che rispettino le esigenze dei singoli Comuni senza nuovi oneri per gli utenti. – commenta il presidente Pierluigi Peracchini – Abbiamo raggiunto questo obiettivo limitando gli aumenti delle bollette ben al di sotto della media nazionale. Quest’anno, infatti, dopo anni di tariffe vincolate durante l’emergenza Covid, i costi stimati dall’agenzia nazionale Arera tenevano conto di un aumento di oltre il 13% dovuto all’inflazione, ma siamo riusciti a riorganizzare l’attività garantendo che gli incrementi fossero inferiori 6%, senza perdere alcun servizio erogato. È proprio questo il ruolo che la Provincia della Spezia, attraverso il proprio ambito territoriale sui rifiuti, svolge collaborando direttamente con ciascun Comune.

L’attivazione di nuovi centri di raccolta per i rifiuti ingombranti, la puntuale raccolta differenziata nei centri più piccoli e nuove campagne di informazione per i cittadini sono tutti i progetti che hanno fruttato nell’anno finanziamenti regionali per oltre 500.000 euro, e sono il frutto di questa collaborazione programmatica con amministrazioni locali”.

La produzione totale di rifiuti urbani torna a crescere, seppur di poco, raggiungendo il totale di 804.972 tonnellate rispetto alle 803.108 tonnellate dell’anno precedente. Per quanto riguarda la sola frazione indifferenziata residua, i comuni che hanno un peso pro capite inferiore a 100 kg/abitante annui scendono a 53, contro i 60 dell’anno precedente. Di questi ce ne sono 8 che non raggiungono nemmeno i 60 chili per abitante all’anno: il più virtuoso è Ricco del Golfo, con soli 40 kg/abitante all’anno di indifferenziato da smaltire, che ha scalzato Vendone che segue ancora con 44 kg /abitante anno.
La delibera stabilisce anche il contributo economico da versare entro settembre a carico dei 63 Comuni in cui è stata riscontrata un’eccedenza di rifiuti indifferenziati rispetto agli obiettivi prefissati: i contributi complessivi scendono da circa 425mila euro a poco più di 367mila euro (-13,5%).
La maggior parte del contributo da versare è a carico del Comune di Genova (251.948,98 euro contro 303.710,81 euro del 2022). Seguono i Comuni di Savona (33.139,98 euro contro 35.121,89 euro su base 2021) e Ventimiglia (26.780,34 contro 29.764,68). Poi ci sono solo altri 11 comuni tenuti a pagare più di 1.000 euro, mentre altri 49 comuni dovranno pagare importi inferiori a 1.000 euro.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Nella storia vince solo chi, certe occasioni non si ripresentano mai più” – .
NEXT Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni