La Ferrari 499P LMH si è confermata ancora una volta la vettura da battere nella 24 Ore di Le Mans. Come nella scorsa edizione, anche quest’anno la Hypercar di Maranello è stata la più competitiva sul circuito de la Sarthe. Ma nella 92esima edizione della maratona francese è stato l’equipaggio numero 50 composto da Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina a salire sul gradino più alto del podio. Non solo, questa volta la Ferrari ha ottenuto anche il terzo posto con i vincitori della precedente edizione Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado.
Un finale che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Un’ora prima della bandiera a scacchi, la classifica della 24 Ore di Le Mans subì un ulteriore rimescolamento. Costretto a girare con la portiera destra della Ferrari 499P socchiusa, Nielsen è dovuto rientrare ai box per risolvere questo problema. Anche il muretto dei box del Cavallino Rampante, nel tentativo di minimizzare il tempo perso, ha cambiato la strategia del danese effettuando dei rabbocchi. Nielsen è tornato in pista al quinto posto dietro Toyota, Porsche e il compagno di squadra Pier Guidi.
Per fortuna, il precedente fermo, in cui c’era la possibilità di un rilascio non sicuro, non è stato giudicato irregolare. Rientrato in pista, Nielsen ha iniziato a spingere, prendendosi anche qualche rischio con le gomme da bagnato usate. Il danese, appoggiato al muretto box, ha mantenuto una calma e una freddezza invidiabili gestendo l’usura delle gomme e il carburante residuo. Questo gli ha consentito di non effettuare ulteriori soste, tagliando il traguardo in prima posizione.
Proprio come l’anno scorso la Toyota ha ricevuto l’onore dei vinti. Proprio come dodici mesi fa, un pilota della casa giapponese ha commesso un errore nel momento decisivo. José Maria Lopez, in coppia con Nyck De Vries e Kamui Kobayashi, è andato in testacoda quando era in prima posizione, perdendo secondi che, in termini di economia di gara, sono stati decisivi, visto che la Toyota ha pagato poco più di quattordici secondi dai vincitori.
Anche Pier Guidi ha dovuto scontare una penalità di cinque secondi per aver toccato Brendon Hartley all’uscita del pit-stop nelle ultime ore. Il campione in carica ha iniziato una solida rimonta culminata sul podio, quasi stesse passando il testimone ai compagni.
Partendo sotto le previsioni, Porsche ha raccolto meno del previsto. Anche quest’anno la superiorità numerica non è bastata. La 963 LMDh del poleman Kevin Estre, Dries Vanthoor e André Lotterer ha tagliato il traguardo al quarto posto davanti alla Toyota di Hartley, Sebastien Buemi e Ryo Hirakawa. Allo stesso modo, la Cadillac, tra le più veloci in qualifica, non è andata oltre il settimo posto con Alex Palou, Alex Lynn ed Earl Bamber.
Alla sua prima apparizione a Le Mans, la Lamborghini finì nelle retrovie con entrambe le vetture. Obiettivo raggiunto per l’azienda di Sant’Agata Bolognese, inoltre il trio composto da Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat ha ottenuto il decimo posto assoluto. Menzione speciale per Isotta Fraschini. Il costruttore italiano ha vinto la sua personale 24 Ore di Le Mans arrivando al traguardo con distacchi contenuti dal resto del gruppo.
Più in ombra i francesi, Alpine costretta al ritiro e Peugeot mai riuscita a risalire nelle prime posizioni. Sfortunata per la BMW, colpita da errori e incidenti. Da segnalare infine la bella gara della Ferrari 499P del team AF Corse che con Robert Kubica, Yifei Ye e Robert Shwartzman ha gareggiato a lungo nelle prime posizioni prima di essere costretta, nelle fasi finali, al ritiro a causa di un blackout nel sistema ibrido.
Come da tradizione, la gara della LMP2 si è rivelata imprevedibile. La United Autosport ha trionfato per la seconda volta alla 24 Ore di Le Mans con l’equipaggio composto da Oliver Jarvis, Nolan Siegel e Bijoy Garg. La squadra di Zak Brown, per diciotto secondi, ha avuto la meglio sui vincitori uscenti della Competizione Inter Europol con Jakub Smiechowski, Vladislav Lomko e Clement Novalak. Gradino più basso del podio per il trio dell’Idec Sport Paul Lafargue, Job van Unitert e Reshad de Gerus. Quarto assoluto, il team AF Corse ha ottenuto il successo nella classe ProAm con François Perrodo, Ben Barnicoat e Nicolas Varrone.
Restando nel team WRT, Valentino Rossi è stato protagonista della serata di Le Mans, occupando saldamente la prima posizione di classe. Poi il suo compagno di squadra Ahmad Al Harthy ha perso il controllo sul bagnato ed è caduto. Terzo posto che sa di storia per la Ford Mustang. A sessant’anni dalla nascita della celebre Pony Car, la Proton Competition è riuscita a portare sul podio la versione GT3 guidata dai nostri Giorgio Roda, Mikkel Pedersen e Dennis Olsen.
1 – Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) – Ferrari – 311 giri
2 – Lopez-Kobayashi-de Vries (Toyota GR010) – Toyota – 14″221
3 – Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) – Ferrari – 36″730
4 – Estre-Lotterer-L. Vanthoor (Porsche 963) – Penske – 37″897
5 – Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) – Toyota – 1’02″824
6 – Campbell-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) – Penske – 1’45″654
7 – Bamber-Lynn-Palou (Cadillac V-LMDh) – Cadillac – 2’34″468
8 – Stevens-Nato-Ilott (Porsche 963) – Jota – 3’02″691
9 – Button-Hanson-Rasmussen (Porsche 963) – Jota – 3’36″756
10 – Bortolotti-Kvyat-Mortara (Lamborghini SC63) – Lamborghini – 2 giri
11 – Vandoorne-Di Resta-Duval (Peugeot 9X8) – Peugeot – 2 giri
12 – Jensen-Müller-Vergne (Peugeot 9X8) – Peugeot – 2 giri
13 – Caldarelli-Cairoli-Grosjean (Lamborghini SC63) – Lamborghini – 2 giri
14 – Serravalle-Bennett-Vernay (Isotta Fraschini Tipo6) – Isotta F. – 9 giri
15 – Jarvis-Garg-Siegel (Oreca 07-Gibson) – United AS – 14 giri
16 – Smiechowski-Lomko-Novalak (Oreca 07-Gibson) – Inter Europol – 14 giri
17 – Lafargue-van Uitert-de Gerus (Oreca 07-Gibson) – Idec – 14 giri
18 – Perrodo-Barnicoat-Varrone (Oreca 07-Gibson) – AF Corse) – 14 giri
19 – Cullen-Pilet-Richelmi (Oreca 07-Gibson) – Vector – 14 giri
20 – Hyett-Delétraz-Quinn (Oreca 07-Gibson) – AO di TF – 16 giri
21 – Mattschull-Binder-Horr (Oreca 07-Gibson) – DKR – 16 giri
22 – Kaiser-Caldwell-De Angelis (Oreca 07-Gibson) – Algarve – 17 giri
23 – Sales-Beche-Huffaker (Oreca 07-Gibson) – Panis – 18 giri
24 – Rao-Bell-Vesti (Oreca 07-Gibson) – Fantastico – 20 giri
25 – Scherer-Heinemeier Hansson (Oreca 07-Gibson) – Nielsen – 20 giri
26 – Fluxa-Jakobsen-Miyata (Oreca 07-Gibson) – Fantastico – 22 giri
27 – Shahin-Schuring-Lietz (Porsche 911 GT3 R) – Manthey – 30 giri
28 – Leung-Gelael-Farfus (BMW M4) – WRT – 31 giri
29 – Derani-Aitken-Drugovich (Cadillac V-LMDh) – ActionExpress – 31 giri
30 – Roda-Pedersen-Olsen (Ford Mustang) – Proton – 31 giri
31 – Hartshorne-Tuck-Mies (Ford Mustang) – Proton – 31 giri
32 – Bovy-Frey-Gatting (Lamborghini Huracan) – Iron Dames – 32 giri
33 – Heriau-Mann-Rovera (Ferrari 296) – AF Corse – 32 giri
34 – Robin-Boguslavskiy-K. van Der Linde ((Lexus RC F) – Akkodis ASP – 32 giri
35 – J.Laursen-C. Laursen-Taylor (Ferrari 296) – Spirit – 32 giri
36 – Hoshino-Bastard-Sorensen (Aston Martin Vantage) – D’Station – 32 giri
37 – Kimura-Masson-Hawksworth (Lexus RC F) – Akkodis ASP – 32 giri
38 – Koizumi-Baud-Juncadella (Corvette Z06) – TF Sport – 33 giri
39 – Wainwright-Serra-Pera (Ferrari 296) – GR Racing – 33 giri
40 – Iribe-Millroy-Schandorff (McLaren 720S) – Inizio – 36 giri
41 – Malykhin-Sturm-Bachler (Porsche 911 GT3 R) – Manthey – 38
42 – Keating-Albuquerque-Hanley (Oreca 07-Gibson) – United AS – 39 giri
43 – Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) – TF Sport – 44 giri
44 – Schiavoni-Cressoni-Perera (Lamborghini Huracan) – Iron Lynx – 53 giri
45 – Jani-Tincknell-Andlauer (Porsche 963) – Proton – 60 giri
46 – Hardwick-Robichon-Barker (Ford Mustang) – Proton – 84 giri
47 – Frijns-Rast-S. Van Der Linde (BMW M Hybrid V8) – WRT – 215 giri
Giro più veloce: Kamui Kobayashi 3’28″756
Ritiro
Kubica-Shwartzman-Ye (Ferrari 499P) – AF Corse
Bourdais-van der Zande-Vautier (Cadillac V-LMDh) – Cadillac
Cottingham-Costa-Saucy (McLaren 720S) – United AS
Hamaguchi-Pino-Sato (McLaren 720S) – United AS
Jaminet-Nasr-Tandy (Porsche 963) – Penske
James-Mancinelli-Riberas (Aston Martin Vantage) – Cuore
Kurtz-Braun-Catsburg (Oreca 07-Gibson) – APR Folla
Petrobelli-Voorde-Yoluc (Ferrari 296) – JMW
Falb-Allen-Simmenauer (Oreca 07-Gibson) – Duqueine
Al Harthy-Rossi-Martin (BMW M4) – WRT
Marciello-Wittmann-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) – WRT
Lapierre-Schumacher-Vaxiviere (Alpine A424) – Alpino
Ried-Capietto-Viscaal (Oreca 07-Gibson) – Protone
Chatin-Asburgo-Milesi (Alpine A424) – Alpina
Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) – AF Corse