«Per governare Firenze bisogna amare questa città più di ogni altra cosa» – .

Lacrime, regali e tanta emozione per il passaggio di consegne tra il sindaco uscente, Dario Nardella, e la nuova sindaca Sara Funaro che ha indossato per la prima volta la fascia tricolore durante la cerimonia a Palazzo Vecchio. «Sono ancora emozionato, sono stato messo alla prova. Devo dire che questo è uno dei momenti più emozionanti ed intensi della mia vita. Sono felice di viverlo insieme a Dario e ad alcuni miei compagni di viaggio in questa campagna elettorale. Entrare oggi nell’aula Clemente VII mi ha fatto un’impressione incredibile e mi ha riportato a 10 anni fa, alla prima volta dopo la mia nomina a consigliere quando entrai per fare il punto sul programma da portare avanti con il sindaco”, spiega Funaro , giacca nera, pantaloni panna e tacchi nella stanza di Lorenzo tra applausi scroscianti e una folla di rappresentanti dem.

Nessun annuncio programmatico, tanto meno sulla composizione del futuro consiglio: «È ancora prematuro, mi prenderò tutto il tempo che serve», anche perché la consapevolezza del suo ruolo, spiega, è arrivata solo dopo che lo shock della vittoria si era calmato. «L’altro giorno ero in macchina per andare a visitare uno dei due centenari e la città era completamente bloccata dalla pioggia e dal traffico. Il mio istinto è stato quello di chiamare Dario, poi mentre squillava ho pensato no, adesso tocca a me. Quello è stato il momento della presa di coscienza».

Per governare Firenze, sottolinea il neo sindaco, «la prima caratteristica è amarla più di ogni altra cosa: Dario ce l’ha fatta e vi assicuro che sono uno dei consiglieri più longevi, ho sempre visto passione, dedizione e amore sconfinato nel suo lavoro. Quando finisci un percorso fai il punto della situazione e ti rendi conto di essere stata una persona fortunata.”

Ultimo saluto invece per Nardella, eletto nella Ueche proprio ieri si trovava a Bruxelles per espletare le ultime formalità in vista dell’inaugurazione del Parlamento europeo. “Una giornata memorabile, che rimarrà nella storia di Firenze e del mondo perché, come sapete, anche in queste ore si parla di Firenze. Sono profondamente grato e molto emozionato perché, come ho detto alla mia amica e sindaco Sara Funaro la felicità provata per la sua elezione è stata pari se non maggiore a quella provata per la miaa», sottolinea Nardella, con la voce rotta e un accenno di lacrime al termine del suo intervento.

«Parto con il cuore pieno di gratitudine verso i fiorentini, portando con me ogni istante di questi 10 lunghi anni come un album personale e pubblico allo stesso tempo. Ringrazio ogni donna e uomo che ha lavorato per questa amministrazione. Me ne vado con la serenità di aver dato tutto me stesso sia nei successi che nei momenti difficili. Sara farà meglio di me per il bene di tutti i fiorentini».

Nardella regalò al nuovo sindaco un biglietto e una penna, mentre la madre, Antonina Bocci Bargellini, regalò la penna del nonno e una lettera scritta da lui all’allora sindaco Giorgio La Pira, nella quale Piero Bargellini, in Consiglio, si firmava come “ valutatore ossessivo”.

«Oggi è stato un momento speciale, Dario mi ha regalato un biglietto e una penna, è la penna che porterò con me in questi anni e che si unisce a ciò che resta della penna con cui il nonno Piero Bargellini scrisse tanti testi e con cui dichiarò il suo amore per la città. QQuelle penne saranno sulla mia tavola da oggi e per sempre“, chiarisce Funaro durante le foto di rito nel suo nuovo ufficio da sindaco, nella sala Clemente VII.

«Il nonno e il mio sindaco», riassume Funaro sorridendo che, seguendo le orme del nonno, fu per un decennio assessore al Welfare durante il doppio mandato di Nardella prima di succedergli alla guida della città.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV ma Novak ha ottenuto ciò che voleva – .
NEXT Ravenna, si aggrava il bilancio delle vittime dell’incidente di via Sant’Alberto. È morto l’ex dirigente Romeo Giacomoni