Oggi è il giorno di Damien Chazelle al Cinema Ritrovato che continua a essere preso d’assalto dai cinefili. Lunghe file incorniciano Via Lame, in Piazzetta Pasolini c’è una grande folla ai vespri, la piazza è sempre gremita e lo spettacolo continua nelle sale. Poi c’è il Modernissimo che alle 19 ospita una lezione di cinema del regista di ‘La La Land’ – in conversazione con Gian Luca Farinelli – che sarà poi in piazza alle 21.45 per introdurre ‘Les Parapluies de Cherbourg’ di Jacques Demy, quel delizioso film del 1964 con Deneuve e Castelnuovo, che lo ha molto ispirato per il suo supercult con Emma Stone e Ryan Gosling.
Ma Chazelle sarà in piazza anche domani sera, questa volta per essere omaggiato con la proiezione del suo ‘Babylon’, un film in costume ambientato nell’epoca d’oro di Hollywood. E poiché il festival del Cinema Ritrovato ama comporre un calendario in cui i vari eventi siano collegati tra loro, per raccontare le epoche dilatandone l’immagine, ecco che anche oggi, nel pomeriggio, arriva in città Rosalie Varda, figlia di Agnes (la ricordate in quella grande estate sul palco di Piazza Maggiore con l’artista JR?), a sua volta moglie di Demy. Il film documentario scritto da Frédéric Bonnaud, direttore della Cinémathèque française e diretto da Florence Platarets, sarà proiettato alle 14.30 al Dams Lab. Molto materiale d’archivio messo a disposizione dai figli Rosalie Varda (in piazza con Chazelle questa sera) e Mathieu Demy, con immagini delle sue opere e interviste, per mettere in luce la filmografia minore del regista, oltre ai suoi capolavori più acclamati. “Nonostante abbia realizzato solo tredici lungometraggi – ha scritto Demy – è diventato un personaggio di culto grazie a successi come Les Parapluies de Cherbourg, Josephine e La favolosa storia di Peau d’Asino”.
Un altro gioiello è ‘Torquato Tasso’, film del 1914 della casa di produzione Savoia, di Roberto Danesi con Mario Roncoroni. Perduto, è stato ritrovato a Ortigia e restaurato. Viene proiettato oggi alle 12 al Lumière con musica dal vivo di Furlati.
Benedetta Cucci
