Il calo delle vendite di tecnologie agricole – spiega l’associazione dei costruttori FederUnacoma – è dovuto più a fattori congiunturali che a una flessione della domanda nazionale che, in realtà, continua a mantenersi su livelli elevati. Prendendo a riferimento il 2023, le vendite di trattori usati sono state circa 53 mila (un numero tre volte superiore a quello dei trattori di nuova immatricolazione), con una crescita dell’8% sull’anno precedente. Ciò significa che il settore agricolo italiano, considerando le due voci (“nuovo” e “usato”), esprime una domanda potenziale di trattori stimata in circa 76 mila mezzi. “Il boom delle macchine “usate” è motivo di preoccupazione – afferma l’associazione –, poiché l’età media dei mezzi venduti è di circa 22 anni, con una qualità delle tecnologie molto lontana dagli standard richiesti oggi in termini di efficienza e sicurezza”.
Sempre secondo FederUnacoma, a pesare sul declino del mercato interno non è solo il calo dei redditi agricoli, combinato con l’aumento di alcune voci di costo “sensibili” – input, materie prime e logistica – ma anche il progressivo calo degli incentivi per investimenti in tecnologie innovative (largamente utilizzate negli acquisti di macchine agricole) e il ritardo nello sviluppo di nuovi strumenti di incentivazione, in primis il Pnrr.
