«Parco incurabile, resti di residenza alberghiera» – .

«Parco incurabile, resti di residenza alberghiera» – .
«Parco incurabile, resti di residenza alberghiera» – .

Con l’ultima sentenza pubblicata ieri dalla Catrame Campaniache conferma due precedenti, la parola definitiva è praticamente detta su un caso che si trascina da oltre due decenni, il caso della residenza”I platani”. Noi siamo a Casalnuovoun comune di 50.000 abitanti alla porta nord-orientale di Napoli cresciuto enormemente grazie ad un’incessante attività edilizia.

Qui, secondo i giudici del TAR, l’enorme complesso di Frazione Licignano nato nei primi anni 2000 per essere un albergo-residence non potrà mai diventare un complesso residenziale capace di ospitare civili abitazioni. E non è una frase da poco, quest’ultima resa pubblica ieri dalla seconda sezione del Tar (presidente Paolo Corciulo ), sentenza che ha confermato il rigetto della sanatoria espresso dal Comune il 2 agosto 2023 e le altre due sentenze dei tribunali amministrativi di poco precedenti a questa ultima decisione.

Intanto l’ultima sentenza ha di fatto chiuso una vicenda tormentata. Il problema ora è che questa decisione del TAR è un duro colpo sia per le famiglie che abitano nelle varie unità immobiliari della residenza, dopo averle acquistate o affittate, sia per la società immobiliare che lo scorso anno aveva chiesto invano, prima al Comune e poi al TAR, per cambiare la destinazione d’uso del complesso immobiliare da alberghiero a residenziale, ovvero l’Edil Sociale, noto costruttore locale Camillo De Lucamarito del consigliere comunale Katia Iorio.

Intanto De Luca, interrogato più volte ieri, non ha rilasciato alcun commento. Nessun commento nemmeno da parte del sindaco Pelliccia massimail cui fratello, Marcello Pellicciaè l’avvocato che ha rappresentato e difeso il Consigliere Sociale nel ricorso appena respinto dall’ultima sentenza del Tribunale amministrativo. Eppure sulla carta il Comune esce vincitore da questa vicenda visto che tutte le sentenze che hanno respinto i ricorsi dell’Edil Sociale erano favorevoli alla decisione dell’ex responsabile dell’ufficio tecnico dell’ente di respingere la richiesta di sanatoria per il complesso Platani.

Una situazione difficile e delicata. L’altro giorno, a seguito delle prime due sentenze che stabiliscono, insieme alla terza pubblicata ieri, quella dell’attuale condizione abitativa, integralmente illegittimodell’abitazione non sia sanabile, è stata inoltrata formale richiesta al Comune per il ripristino dello stato dei locali e la conseguente evacuazione del complesso immobiliare composto da 69 unità immobiliari.

La richiesta è stata avanzata da uno dei proprietari di alcune unità, Rosario Fico, tramite il suo legale, Paolo Leone. Fico contesta le intenzioni di De Luca perché sostiene di non aver mai voluto che la residenza venisse trasformata in un complesso residenziale, consapevole dell’impossibilità di farlo. Una trasformazione, secondo i giudici del Tar, resa impossibile dall’accordo stipulato più di vent’anni fa tra Comune e impresa costruttrice. Un accordo finalizzato al rilascio del permesso per la realizzazione della grande struttura che imponeva il vincolo unitario della destinazione alberghiera del complesso realizzato su un’area tutelata dal piano regolatore come area di servizio di pubblica utilità.

Da parte sua, però, l’Edil Sociale ha provato a far valere le proprie ragioni esibendo, tra l’altro, un atto della Regione risalente al 2012: l’eliminazione del vincolo turistico-ricettivo istituito presso gli uffici di Palazzo Santa Lucia.

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La mattina

 
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