Incendi nel 2023, polemiche sui risarcimenti. Il commento del Partito Democratico – .

Incendi nel 2023, polemiche sui risarcimenti. Il commento del Partito Democratico – .
Incendi nel 2023, polemiche sui risarcimenti. Il commento del Partito Democratico – .

Siciliani di serie A e siciliani di serie B. In una terra che spesso si contende la maglia nera in classifica vivibilitàcapita anche di chiedersi se sussistano disparità di trattamento in base questioni geografiche interneIl gruppo parlamentare presso laArs del Partito Democraticocon una domanda rivolta al governo SchifaniL’attenzione si è concentrata sulla distribuzione delle somme destinate a risarcire quanti hanno subito danni a causa degli incendi dell’estate scorsa.

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Sono stati stanziati nove milioni – di cui poco più di sei milioni messi sul tavolo dal governo nazionale – per sostenere la ricostruzione di edifici e attività commerciali avvolti dalle fiamme a fine luglio, quando l’ Sicilia per diversi giorni fu messa in ginocchio incendiil più delle volte di origine malevola, che ha scoperto i tanti punti deboli del sistema antincendio regionale. Dalla fase di prevenzione a quella di monitoraggio e intervento.

A quasi un anno di distanza, la decisione di limitare il numero dei beneficiari che riceveranno i fondi erogati dall’Irfi a coloro che risiedono nelle province di Palermo, Catania, Messina e Trapani.

L’ordinanza nazionale e la legge regionale

Un decreto firmato il 9 aprile dall’assessore regionale all’Economia regola la gestione delle risorse. Marco Falcone. Il provvedimento, a sua volta, richiama l’ordinanza del capo della Protezione civile nazionale con la quale, sulla base dello stato di emergenza decretato a febbraio dal governo Meloni per le tre Città metropolitane e il territorio di Trapani, il governatore Renato Schifani è stato nominato commissario delegato per seguire i “primi interventi urgenti di protezione civile a seguito dei gravi incendi e dell’eccezionale ondata di caldo a partire dal 23 luglio 2023”. Allo stesso tempo, l’ordinanza nazionale quantifica in 6,1 milioni di euro gli aiuti che arriverebbero da Roma.

A gennaio, invece, era ilArs decidere sull’assegnazione di 2,9 milioni di euro per far fronte ai danni causati da fuoco l’estate scorsa. A quel tempo, la posizione della politica regionale era che coloro che erano stati danneggiati dal incendi erano state, seppure in diversa misura, tutte e nove le province. Il dato è visibile nella delibera che, nei giorni immediatamente successivi agli incendi di luglio, è stata firmata dalla giunta Schifani per dichiarare lo stato di crisi.

“Il territorio della regione è stato interessato da una prolungata situazione meteo-climatica che ha determinato – come si legge nella delibera – un anomalo aumento delle temperature dell’aria e, sebbene i picchi delle temperature registrate non abbiano superato i valori massimi registrati negli ultimi decenni, l’eccezionale persistenza delle suddette temperature ha causato un forte disseccamento vegetativo; a ciò si deve aggiungere la notevole biomassa sviluppatasi a seguito delle eccezionali piogge di maggio e il vento che ha creato condizioni favorevoli all’innesco e alla propagazione degli incendi che hanno duramente colpito centinaia di aree della Sicilia, provocando anche alcune vittime”.

La fotografia della drammatica situazione vissuta intorno al Sicilia had been highlighted by a report from the regional Civil Protection, in which the individual areas affected by the fires were listed. The list also includes centers in the provinces excluded from the national ordinance: Agrigento, Favara, Naro, Raffadali, Caltanissetta, Aidone, Barrafranca, Centuripe, Regalbuto, Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera Caropepe, Siracusa, Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte , Lentini, Melilli, Portopalo di Capo Passero, Ragusa, Ispica, Scicli and Vittoria.

Quello che è successo?

“Non si comprendono le ragioni per cui i cittadini delle altre 5 ex province non hanno diritto al risarcimento dei danni subiti a causa degli incendi che hanno devastato i loro beni, come puntualmente evidenziato nella deliberazione consiliare”. La riflessione è contenuta nell’interrogazione parlamentare firmata dai deputati Pd e rivolta, con richiesta di risposta orale, al consigliere Falcone. Nel testo si fa riferimento alla diffusa entità “della devastazione subita dalla Sicilia nell’estate del 2023, quando l’intero territorio regionale è stato investito da temperature elevatissime e interessato da numerosi incendi che hanno portato alla distruzione di circa 700 ettari di superficie non boschiva e di tremila ettari di superficie boschiva”. A cui vanno aggiunti “mille” tra edifici, infrastrutture e sistemi di servizi danneggiati.

Ma c’è anche un elemento strettamente finanziario che accresce le perplessità degli esponenti dell’opposizione. “Non si è capito – osservano i deputati della Pd – perché era necessario sommare alle risorse statali i finanziamenti regionali per concentrare tutte le risorse pubbliche disponibili nelle province di Palermo, Catania, Messina e Trapani, escludendo le altre”.

 
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