Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio afferma che lo scrittore Antonio Scurati non è stato censurato dalla Rai. E che in realtà il pasticcio lo ha fatto la conduttrice Cosa sarà Serena Bortone. Travaglio ricostruisce la storia dall’inizio. Cioè dalla trattativa tra chi scrive e la Rai che si conclude il 15 aprile con un compenso di 1.500 euro autorizzato dall’Ufficio Contratti. Ma poi la redazione decide di inviare il monologo alla Direzione Approfondimenti di Paolo Corsini e del suo vice Giovanni Alibrandi. A quel punto, spiega, Corsini e Alibrandi hanno deciso di rescindere il contratto per offrire a Scurati una partecipazione gratuita.
Quando vedono che è stato registrato come tale, presumono che chi scrive abbia accettato e danno l’ok al comunicato stampa. Ma Bortone non ha avvertito Scurati del cambio di programma. La conduttrice avverte i gestori della struttura che però non rispondono subito. E poi pubblica il post su Instagram in cui annuncia la censura. «Ma Scurati ha ancora i biglietti del treno da e per Milano e l’albergo romano prenotati dalla Rai e autorizzati venerdì mattina da Alibrandi, che li annullerà solo alle 13. Lo scrittore decide comprensibilmente di non partire. Ma i dirigenti Rai non hanno mai detto che non dovesse leggere il suo monologo. Sono così stupidi che sembrano censori anche quelle rare volte in cui non lo sono”, conclude Travaglio.
