Borsa, petrolio a +3% sulla crisi mediorientale. S&P taglia il rating di Israele – .

Borsa, petrolio a +3% sulla crisi mediorientale. S&P taglia il rating di Israele – .
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I prezzi del petrolio hanno registrato un’impennata di oltre il 3% sulla scia dei timori in Medio Oriente dopo le voci non confermate di esplosioni in Iran, Siria e Iraq, alimentando nuovi timori sulla crisi in Medio Oriente: negli scambi asiatici, il West Texas Intermediate (WTI) è balzato del 3,66% a 85,76 dollari, mentre il Brent avanza del 3,44% a 90,11 dollari.

Alla luce delle tensioni nella regione, S&P ha tagliato il rating di Israele di un livello – da AA- ad A+ – alla luce del crescente confronto con l’Iran che “aumenta i rischi geopolitici già elevati”. In una decisione adottata poco prima del nuovo raid contro Teheran, l’agenzia spiega di ritenere “che si eviterà un conflitto regionale più ampio, ma la guerra tra Israele e Hamas e il confronto con Hezbollah sembrano destinati a continuare per tutto il 2024”, a differenza del previa ipotesi di attività militare di durata non superiore a sei mesi. In questo scenario, S&P prevede che il deficit di Israele salirà all’8% del PIL quest’anno, principalmente a causa dell’aumento della spesa per la difesa. Ma “deficit più elevati persisteranno nel medio termine e prevediamo che il debito netto delle amministrazioni pubbliche raggiunga il picco al 66% del Pil nel 2026”. Le prospettive sui rating a lungo termine sono negative. L’agenzia prevede una crescita reale dello 0,5% nel 2024, dopo il +2% nel 2023 in cui il PIL di Israele si è contratto del 5,7% su base trimestrale nel quarto trimestre. “Data la resilienza passata e, probabilmente, la maggiore capacità dell’economia israeliana di adattarsi all’impatto dei conflitti militari, ci aspettiamo una significativa ripresa della crescita nel primo trimestre del 2024”.

Le borse asiatiche restano in tensione per gli ultimi sviluppi in Medio Oriente con la ritorsione di Israele contro l’Iran, ma recuperano terreno grazie al prezzo del petrolio sceso sotto i 90 dollari: male Tokyo (-2,53%), scivolata ai minimi intraday dall’8 febbraio, Hong Kong (-1,11%) e Taiwan (-3,59%), soffrono soprattutto del crollo del colosso Tsmc (-6,34%) nonostante i dati trimestrali oltre le aspettative diffusi giovedì. Anche le borse cinesi di Shanghai (-0,28%) e Shenzhen (-0,85%) hanno ridotto le perdite.

Tag: Azioni mercato petrolio Medio Crisi Orientale tagli Israele rating

 
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