Poste prevede 3.615 nuove assunzioni entro il 2024 grazie all’incremento del fatturato – .

Poste prevede 3.615 nuove assunzioni entro il 2024 grazie all’incremento del fatturato – .
Poste prevede 3.615 nuove assunzioni entro il 2024 grazie all’incremento del fatturato – .

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L’accordo su politiche attive e turnover arriva alle Poste con un sistema triennale che porterà entro il 2024 ad un incremento dell’organico complessivo (al netto degli sportelli) di 3.615 lavoratori equivalenti a tempo pieno.

L’altra sera l’azienda ha sottoscritto l’accordo con Slp Cisl, Slc Cgil, Uilposte, Confsal, Failp-Cisal, Fnc Ugl che accompagnerà il processo di evoluzione organizzativa di Poste Italiane che garantirà «nel triennio 2024-2026 la attuazione di azioni occupazionali pari ad almeno il 75% delle misure di efficienza definite con il ricorso all’esodo incentivato”, si legge nell’accordo.

Come spiega il segretario generale della Slp Cisl Raffaele Roscigno. con l’accordo «ababbiamo ottenuto un incremento del fatturato al 75% nel triennio con un incremento dell’organico al 2024 (al netto delle filiali) di 3.615 dipendenti. Siamo molto soddisfatti di questo obiettivo raggiunto insieme a tutti gli altri sindacati. È un accordo importante che significa più stabilizzazioni e più assunzioni di personale”.

Nicola Di Ceglie, segretario nazionale della Slc Cgil parla di 2 novità: «La prima è l’aumento del fatturato dal 40 al 75 per cento nel triennio. Il secondo è la particolare attenzione riservata ai contratti part-time, i cosiddetti lavori poveri, dove, con questo accordo, è prevista la possibilità di conversione al tempo pieno per tutti i part-time presenti in azienda, sia volontari che involontari. . Non era mai successo prima che si ottenesse una ridefinizione così massiccia per tutta la platea interessata – spiega Di Ceglie -, basti pensare che, solo nel 2024, si prevedono oltre 3.400 passaggi dal part time al full time”.

A ciò si aggiunga che «nel lavoro part-time abbiamo inserito la tutela per chi è inabile alla guida dell’autoveicolo per ragioni antropometriche – prosegue Roscigno -. Per patologie gravi e invalidità conseguenti ad infortunio è previsto il trasferimento in altre aree per procedere alla riconversione. Per la Mobilità Volontaria abbiamo mantenuto il sistema su tre livelli (provinciale, regionale, nazionale)”.

 
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