Prova Renault Captur, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 1.6 E-Tech 145 esprit Alpine – .

Prova Renault Captur, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 1.6 E-Tech 145 esprit Alpine – .
Prova Renault Captur, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 1.6 E-Tech 145 esprit Alpine – .

A muso duro

Compatto con la sua gente 424 centimetri di lunghezzaversatile grazie al divano scorrevole che dà più spazio a persone o bagagli, e con un’ampia gamma di motori, tra cui ibrido o GPL, il Renault Captur è un crossover capace di soddisfare esigenze diverse. In questa versione aggiornato è riconosciuto per il davanti completamente ridisegnato e più massiccio. I fari assottigliati fanno tutt’uno con la calandra stretta, caratterizzata dal motivo grafico a freccia (allarga visivamente il frontale) che riprende il profilo della losanga del logo Renault posta al centro. Stessa soluzione estetica per le accattivanti luci diurne ai lati del paraurti. Il cofano è possente, dalla forma piatta, ad eccezione dei generosi rigonfiamenti sulle fiancate. Il resto della carrozzeria è sostanzialmente invariato, con le fiancate snelle snellite da inserti di colore a contrasto nella zona inferiore. Inizia la raccolta posteriore ha gli stessi fari ma la nuova copertura trasparente ne sottolinea l’originale forma a “C”.

Quattro motori

Tornando ai motori del rinnovato Renault Captur, la scelta è tra il 1.0 tre cilindri turbo benzina da 90 CV o anche GPL (101 CV). In entrambi i casi il cambio è un manuale a sei marce. Esistono anche due versioni ibride. Il Mild Hybrid più brillante con il motore 1.3 turbo benzina da 158 CV e il cambio a doppia frizione oppure il ibrido completo del test con il motore benzina 1.6 aspirato da 94 CV e un motore elettrico da 49 CV: possono lavorare entrambi insieme, fornendo 143 CV, oppure separatamente. Il cambio robotizzato dispone di 4 marce per la modalità ibrida, più altre 2 per quella elettrica. Priva di sincronizzatori, è dotata di frizioni anteriori: una seconda unità di corrente da 24 CV, che funge anche da motorino di avviamento, ha il compito di abbinare i giri delle ruote a quelli del 1.6 per innestare le marce. Una batteria agli ioni di litio da 1,2 kWh situata sotto il pavimento del bagagliaio alimenta il sistema ibrido.

La novità è la Funzione di salvataggio elettronico (attivabile con il pulsante a sinistra del cruscotto) che mantiene la carica della batteria ad un minimo del 40%. Ciò dovrebbe ovviare ad una limitazione del precedente Captur, che a batteria scarica nei percorsi in salita era un po’ difficoltoso a causa del limitato apporto del motore elettrico (in pratica si guidava solo a benzina). Altre novità dal punto di vista tecnico riguardano la taratura del servosterzo elettrico, gli angoli delle sospensioni e per i modelli ibridi i diversi ammortizzatori. Tutto i cambiamenti mirato a rendere la guida ancora più agile e reattiva. Inoltre, il sistema è disponibile per la versione full hybrid nell’allestimento Techno Presa estesa (350 euro compresi pneumatici all season): alle quattro modalità di guida standard a partire dall’allestimento Techno (Eco, Sport, Comfort e quella personalizzabile) se ne aggiungono altre due (Snow e All-terrain), che intervengono più che altro sull’ESP facilitano la mobilità su superfici scivolose e irregolari.

A partire da 22.250 euro

Quello rinnovato Renault Captur è già in vendita con prezzi a partire da 22.250 euro per il motore 1.0 benzina da 90 CV nell’allestimento Evolution con “clima” manuale, il sistema multimediale con display da 10,4”, Android Auto e Apple CarPlay, oltre ai principali aiuti alla guida tra cui il cambio automatico. frenata di emergenza in grado di “vedere” pedoni e ciclisti. Per la versione full hybrid in prova, che a parità di allestimento costa 2.300 euro in più rispetto alla Mild Hybrid, ei prezzi si parte da 29.650 per la Techno con cerchi da 18”, climatizzatore automatico, ricarica wireless per il telefono. Il nuovo assetto Espirito alpino dei costi del test 32.450 eurosi distingue per la personalizzazione sportiva, i cerchi da 19″ ed è l’unico a offrire di serie le due novità per l’abitacolo: il cruscotto digitale da 10,3″ (7″ per le altre versioni), configurabile e che mostra anche la mappa di navigazione sullo schermo e sistema multimediale basato su Android automobilisticoche comprende i servizi Google e il navigatore (800 euro per la Techno).

È accogliente

Oltre ai due nuovi allestimenti, gli interni sono rinnovati Renault Captur si distingue per i rivestimenti tessili dall’aspetto gradevole, realizzati in parte con materiali di riciclo. La disponibilità di spazio è sempre più che buona e il divano che scorre di 16 cm è utile: quando è tutto avanti, però, la comodità per le gambe viene a mancare e si forma un buco nel pavimento del bagagliaio, dove piccoli oggetti possono cadere le dimensioni. Conveniente posizione di guida abbastanza alto e con la seduta non eccessivamente aderente. Ben disposti i comandi secondari, come la fila di pulsanti sotto il display nella consolle e, per la full hybrid, la corta leva del cambio rialzata nel tunnel: nella zona inferiore trova spazio un ampio vano, che ospita la ricarica a induzione. per il telefono. Solo discreto lì capacità del bagagliaio del full hybrid: con il divano “tutto indietro”, l’azienda parla di 326 litri che crescono fino a 440 litri se spinto tutto in avanti. Migliore capacità per gli altri modelli: rispettivamente 422 e 536 litri.

Docile piuttosto che mordace

Aiutato dalle ruote da 19” e dal rollio limitato, il Renault Captur 1.6 E-Tech Esprit Alpine Si muove velocemente in curva e ha limiti di aderenza elevati. Quando si esagera, l’ESP interviene in modo deciso, ma non brusco, rimettendo in carreggiata il retrotreno. Tuttavia, pur essendo potente con i suoi 143 CV, la Renault Captur full hybrid non va guidata con determinazione (per questo è preferibile il Mild Hybrid) ma in maniera dolce, dove il scorrevolezza anche a ritmi vivaci. Se la batteria è carica, la spinta del motore elettrico dà una grossa mano al 1.6 aspirato e la risposta è pronta, corposa fin dai bassi regimi, ma non arrabbiata. Sono però bastati pochi chilometri di guida brillante in salita per portare la “batteria” quasi a zero lo slancio è decisamente diminuito perché l’1.6 da solo è un po’ a corto di fiato. Per questo motivo nel test abbiamo inserito successivamente la funzione E-Save ed in effetti la carica non è mai scesa in misura preoccupante (ma, “lavorando” di più il quattro cilindri, i consumi aumentano).

Un aiuto arriva anche dalla modalità B (Freno), selezionabile con la leva del cambio: quando rilasciata rallenta in modo più deciso la vettura per rigenerare la batteria. Per quanto riguarda il cambio robotizzato, privo della modalità manuale (presente invece nel Mild Hybrid), funziona correttamente nella guida rilassata, pur aumentando a volte il ritmo ha alcune indecisioni e in accelerazione mantiene il 1.6 su giri troppo a lungo, quando non riesce a spingere di più e diventa più rumoroso. Il pedale del freno è ben modulabile e lo sterzo non è eccessivamente leggero ed ha una precisione apprezzabile. Il comfort è ok: l’insonorizzazione è efficace e solo sui dossi più marcati le sospensioni trasmettono qualche sussulto. Per quanto riguarda la consumonel test extraurbano il computer di bordo ha segnalato a tratti una guida tranquilla ed altre brillante circa 16 km/l.

 
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