Milano perde il 2,8%, male anche Francoforte. Lo spread è sotto pressione – .

Milano perde il 2,8%, male anche Francoforte. Lo spread è sotto pressione – .
Milano perde il 2,8%, male anche Francoforte. Lo spread è sotto pressione – .

Effetto Marine Le Pen sulle borse europee, solo Milano ha bruciato 20 miliardi. Dopo la decisione del presidente Emmanuel Macron di indire elezioni anticipate il 30 giugno, in seguito all’esito del voto favorevole alla destra, i mercati temono il rischio di un’impennata delle forze populiste. E questa eventualità ha generato shock sui listini e alimenta una tensione che si scarica sullo spread, che torna a salire. Dopo un tentativo di recupero in avvio di seduta, i listini hanno chiuso tutti in negativo, con il Parigi Cac 40 che ha annullato i guadagni dell’anno (-0,5% da inizio 2024) chiudendo a -2,66% (-6,2% da inizio 2024). all’inizio della settimana), Francoforte (Dax 40) ha segnato -1,44%. Anche Piazza Affari non è riuscita a rimettersi in carreggiata, fermandosi sotto i 34.000 punti, livello ritrovato all’inizio di maggio, fino a chiudere le contrattazioni con un calo del 2,81% (-5,8 da lunedì scorso) (32.665 punti). Le tensioni di mercato si sono allentate come sempre accade sullo spread che ha chiuso in rialzo del 6,32% a 155 punti. “Dobbiamo essere preparati a un mondo con nuovi rischi”, ha commentato Christine Lagarde, quasi a voler disinnescare la paura.

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INCERTEZZA

A preoccupare gli investitori non sono solo i risultati elettorali in sé: l’avanzata delle forze antieuropee era ampiamente attesa e secondo più di un analista, infatti, non ha raggiunto proporzioni tali da alterare gli equilibri politici a Strasburgo e Bruxelles, ma ritiene che pesi l’incertezza che si è creata in uno dei paesi leader d’Europa come la Francia, che sta mettendo in crisi l’asse con la Germania. Al successo del partito di Le Pen, che polarizza la politica a Parigi, si contrappone il patto della sinistra: il Nuovo Fronte Popolare, un’alleanza tra il Partito Socialista, il Partito Comunista, i Verdi francesi e La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, che lui ha presentato un programma che mira a cancellare gran parte delle riforme economiche di Macron (riduzione dell’età pensionabile, sostegno alle classi più deboli sul lato della spesa, meno su quello delle entrate) e a respingere il Patto di stabilità europeo. Tuttavia, gli investitori nutrono molti dubbi sulla stabilità e sul deficit del Paese, e di conseguenza sulla stabilità dell’euro stesso.

Secondo molti investitori ottimisti, la volatilità potrebbe ridursi il 7 luglio, data del secondo giro di consultazioni francesi che potrebbe non confermare l’entità dell’avanzata della destra. «Crediamo che le elezioni in Francia delle prossime settimane siano diventate un evento molto significativo per i mercati finanziari», commentano gli analisti di Ig Italia, evidenziando l’impennata degli spread europei, «in particolare dello spread francese Oat-Bund, che ha hanno raggiunto quota 75 rispetto ai livelli del 2017, quando i timori di una Frexit erano molto reali”. Nel frattempo Borsa e titoli di Stato potrebbero viaggiare sulle montagne russe, ieri Piazza Affari ha indossato la “camicia nera” con un ribasso del 2,18%, scivolando ai livelli più bassi da quasi due mesi.

I DUE CORNI

Perché Milano ha perso di più in Europa pur avendo una struttura politica più stabile? I motivi sono essenzialmente due, come concordano qualificati analisti. Il primo. La composizione dell’indice registra una presenza predominante di titoli finanziari, quindi anche bancari: è pari al 39% di Piazza Affari. Ecco perché Unicredit ha perso il 5,55%, Bper –3,96%, Nexi -3,55%, Mps -3,45, Banco Bpm -2,87%. A livello settoriale, oltre a quello bancario, anche l’industria, l’edilizia e il lusso hanno subito i maggiori cali, mentre i beni di consumo hanno mostrato una maggiore resilienza, seguiti dai difensivi come telefoni, alimentari e prodotti farmaceutici.

La seconda causa del tracollo di Milano potrebbe essere la crisi del debito pubblico salito a 2.905 miliardi. E il debito è fortemente influenzato dal quadro politico europeo e francese dove, tra le altre cose, l’attenzione è focalizzata su temi come l’immigrazione che hanno un impatto diretto sulle dinamiche del debito, soprattutto su paesi fragili come l’Italia. I mercati temono inoltre una situazione simile a quella del Regno Unito, quando un budget eccessivo in termini di spesa ha causato shock sul mercato fino alle dimissioni dell’ex primo ministro Liz Truss.

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