Dazi Ue, ecco perché non fermeranno l’invasione delle auto cinesi

Perché le case automobilistiche cinesi hanno “festeggiato” l’estensione dei dazi da parte dell’Ue in Borsa? Perché in realtà vengono penalizzati relativamente, molto meno di quanto hanno fatto gli Stati Uniti

Dopo aver visto la reazione degli investitori, gli esperti hanno pochi dubbi: non saranno i dazi annunciati dall’Unione Europea a danneggiare le importazioni di automobili cinesi. Ciò era chiaro dal modo in cui si muovevano i mercati.

All’indomani dell’annuncio da parte della Commissione di tariffe a tre livelli (17,4% per BYD, 20% per Geely fino al 38,1% per SAIC), a seconda del grado di cooperazione nell’indagine sugli aiuti di Stato condotta da Bruxelles, le azioni delle case automobilistiche di Pechino invece di scendere spararono verso l’alto.

Byd era il migliore con il 5,82%, Geely con l’1,69%, Li Auto con l’1,99%, Leapmotor con il 2,66%. Negativi solo Xpeng (-1,53%) e Saic (-1,55%).

In retromarcia, Titoli europei, soprattutto di gruppi che producono o hanno una rete di vendita in Cina (da Volvo a Porsche, da Volkswagen a Renault) si sono accumulati perdite tra il 2 e il 6%. Gli investitori ritengono che le tariffe UE non danneggeranno le vendite di automobili cinesi

Il BYD Ocean-M

Gli investitori ritengono che le tariffe UE non danneggeranno le vendite di automobili cinesi

Per quale ragione? Secondo gli analisti è molto chiaro: la mossa dell’UE lo è stata «modesto rispetto ai dazi del 100% sulle importazioni di auto elettriche cinesi negli Stati Unitiquadruplicato rispetto al 25% di maggio», si legge nel report Morningstar. Per gli analisti di Citi le le tariffe aggiuntive dell’UE non sono sufficienti mettere in crisi il settore.

In sostanza, il vantaggio competitivo delle auto cinesi rimane tale che i prezzi sono ancora vantaggiosi rispetto ai modelli europei simili. È meglio che le aziende cinesi guadagnino meno ma continua nella politica di penetrazione del mercato dell’Unione Europea, avviandosi con decisione verso la transizione elettrica.

Inoltre, il presidente Xi non vuole iniziare una nuova guerra commerciale contro l’Occidente. Uno scontro che anche Bruxelles ha fatto capire di voler evitare. E come? Perché contemporaneamente all’annuncio delle tariffe, la Commissione ha inviato un messaggio a Pechino per discuterne come evitare che i dazi diventino “effettivi”.

Dovremo aspettare fino a novembre prima che diventino operativi. C’è tutto il tempo per trovare un accordo in cui, ad esempio, Pechino si impegna a porre fine alle sue politiche di dumping commerciale.

In un momento in cui il commercio mondiale è rallentato da due guerre e il governo di Pechino è alle prese con una di esse crisi immobiliare che ha ancora bisogno di tempo per essere riassorbito, non c’è bisogno di amplificare ulteriormente il conflitto economico con l’Occidente.

Wang Chuan-Fu, l’uomo che ha inventato BYD

Le aziende di Pechino possono aggirare le tariffe costruendo fabbriche nei paesi dell’UE

Ma i cinesi hanno anche altri modi per farlo aggirare i dazi. Le tariffe aggiuntive si applicano alle auto importate, non a quelle prodotte in Europa. Non per niente le aziende cinesi stanno cercando di aumentare alleanze con partner europei (è il caso di Stellantis con Leapmotor) o a cui pensano fabbriche aperte nei paesi dell’UE.

Ed è per questo che i produttori europei hanno criticato la decisione di Bruxelles. A partire da Acea, l’associazione europea dei costruttori. Sulla stessa linea Carlo TavaresCEO di Stellantis che ha dichiarato all’Investor Day di Detroit che “non vogliamo stare sulla difensiva, dobbiamo andare all’attacco e cavalcare l’onda dell’offensiva cinese“.

Cosa intende il tecnico portoghese con queste parole? La spiegazione si trova in alcuni report che sottolineano come le aziende cinesi potrebbero decidere di farlo attaccare in anticipo i mercati delle economie emergenti. Soprattutto laddove hanno già allacciato rapporti commerciali in competizione con l’Occidente

Il risultato, come ha scritto in un lungo report il Financial Times, “porterà a Dominio cinese in quelli più importanti mercati emergenti del mondocompreso il Sud-Est asiatico, l’America Latina e il Medio Oriente, e nelle restanti economie occidentali che sono meno protezionistiche rispetto agli Stati Uniti e all’Europa“.

-Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube Vaielettrico.it-

Vespro
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Chi acquista un’auto elettrica vuole tornare alla termica – .
NEXT Fiat Grande Panda, quanto costerà? Citroen C3 e Pandina ‘tremano’ – .