Come e perché il governo vuole porre fine all’assicurazione di responsabilità civile per autoveicoli – .

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Come e perché il governo vuole porre fine all’assicurazione di responsabilità civile per autoveicoli – .

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Nonostante le misure di contenimento dei prezzi della benzina non abbiano ottenuto del tutto i risultati sperati (l’ormai imminente periodo di festività sarà un ulteriore banco di prova per le misure introdotte da Palazzo Chigi, dato che tradizionalmente prevede aumenti di prezzo ad hoc), il Governo torna sul settore automotive, promettendo misure nel settore delle assicurazioni auto.

L’RC CAR IN NUMERI

Si è tenuta, infatti, il 27 giugno a Palazzo Piacentini – sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – la riunione della Commissione di vigilanza sui prezzi di allerta rapida, l’organismo istituito con il Decreto Trasparenza – che ha rafforzato i poteri di monitoraggio e verifica del Garante.

Il motivo è ben noto a tutti gli automobilisti. Il costo dell’assicurazione auto a maggio 2024 registra incrementi del 6 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Secondo Eurostat, l’assicurazione autoveicoli ha registrato una variazione tendenziale del +6,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, comunque inferiore a quella di Francia (+8,5%), Spagna (+6,5%) e Germania (+29,4%) al netto delle imposte.

Il prezzo medio dell’assicurazione obbligatoria per le auto, scriveva il quotidiano di settore solo pochi giorni fa Quattro ruote “ha sfondato la barriera dei 400 euro annui, contro i 358 del 2022 (+12%)” commentando gli ultimi dati del rapporto Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni). “Colpa dell’inflazione e dell’aumento dei risarcimenti, che fa schizzare alle stelle le tariffe anche per gli automobilisti virtuosi (in prima fascia di merito), con punte da capogiro per i residenti in zone ad alto rischio di incidenti (in particolare Napoli, Caserta e Prato)”.

«Lo certifica l’Ivass: continui aumenti dal 2022, quando la tariffa media ammontava a 358 euro l’anno», sottolinea lo storico quotidiano dedicato alle auto. Anche se – per completezza – la lettura dei numeri che arrivano dall’Europa ci dice che l’aumento registrato in Italia è meno accentuato anche rispetto alla media UE-27 (+12,1%), i prezzi delle assicurazioni auto restano ancora troppo alti nel nostro Paese e soprattutto, i premi in valore assoluto sono superiori a quelli registrati in Francia, Spagna e Germania.

LE PROMESSE DI URSO

Questi i numeri che hanno portato all’incontro a cui ha preso parte il ministro Adolfo Ursoil sottosegretario Massimo Bitonci e il Garante per la vigilanza sui prezzi, Benedetto Mineo, nonché rappresentanti delle associazioni del settore assicurativo. “Il Governo è al lavoro per riorganizzare l’intero sistema previdenziale nazionale nell’ambito di un disegno di legge sul settore che presenteremo nei prossimi mesi, al fine di garantire l’efficienza e la sostenibilità del settore e la tutela dei cittadini e delle imprese”, dice Urso promettere.

RC AUTO, NOVITA’ GIÀ NEL DDL CONCORSO?

Le prime novità dovrebbero già vedersi nel prossimo disegno di legge sulla Concorrenza, che verrà presentato prima della pausa estiva in Consiglio dei ministri. Il testo dovrebbe contenere, annuncia Urso, misure volte a “semplificare una serie di processi a vantaggio degli assicurati e a favorire la concorrenza nel settore, a partire da procedure più snelle per il passaggio da una compagnia all’altra, con effetti positivi sui prezzi delle polizze. In questo senso, nel disegno di legge inseriremo anche misure che consentiranno agli assicurati, in attesa della piena interoperabilità, di trasferire i dati contenuti nelle ‘scatole nere’ anche quando cambiano compagnia assicurativa”.

IL BUCO NELL’ACQUA DI PREVENTIVASS

Per continuare il parallelo con il flop del governo nel settore dei carburanti, dove l’esposizione dei prezzi medi non solo non ha influito sui continui aumenti ma è finita addirittura schiacciata dagli interventi della magistratura amministrativa, Preventivass, conosciuta anche con un altro nome – altrettanto cacofonico – Stimatore pubblico.

Sebbene questo strumento a disposizione dei consumatori sia operativo da oltre un anno, nel tentativo di evidenziare la liberalizzazione del mercato con un rapido confronto dei preventivi, così da consentire agli automobilisti di individuare rapidamente le offerte più vantaggiose, “l’innovativa applicazione web sviluppata da Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Ivass” (questa la definizione ufficiale ripresa dal sito dell’app) almeno al momento non ha certo frenato la corsa al rialzo dei prezzi.

Ne scrive Quattro ruote: “Il problema è che solo dieci compagnie (il 22% del totale) prevedono sconti sulle assicurazioni auto, su prezzi molto alti; inoltre, lo strumento non formula offerte per garanzie aggiuntive (Furto e incendio, Grandine e altre)”. Problemi ben noti anche all’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni che esattamente un anno fa con una lettera indirizzata alle compagnie, aveva richiamato le compagnie ai loro doveri dopo che l’esame dei siti web delle assicurazioni aveva evidenziato modalità di adesione piuttosto eterogenee. Sono passati dodici mesi: cosa è cambiato?

 
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