dubbi sulle piattaforme cinesi – .

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Venerdì 28 giugno non è stata certo una giornata facile per Shein e Temu. I due noti siti di e-commerce, infatti, si sono ritrovati ufficialmente collocati nel mirino della Commissione Europea. La ragione? Le aziende dovranno dimostrare esaurientemente di aver seguito le indicazioni precedentemente fornite. Ciò significa essersi adattati totalmente norme previste dal Digital Services Act (Dsa). Stiamo quindi parlando della legge europea che procede a garantire la sicurezza e la trasparenza di tutti i servizi digitali operanti entro i confini del vecchio continente. È in vigore dall’agosto 2023 ed è tempo che la Commissione effettui controlli capillari.

Dubbi su Shein e Temu

In generale, quando si fa riferimento a Shein e Temu è facile ritrovarti a parlare di duro controversiaNel primo caso, ad esempio, l’azienda sembrava quasi sull’orlo del fallimento quando il condizioni di lavoro interne dei propri dipendenti. Tuttavia, poco è stato fatto in tal senso e, nonostante le tante giustificate proteste sposate sul web, quella a sostegno di chi in quell’ambiente viene sfruttato ha interessato pochi e per poco tempo. Infatti, gli acquisti proseguono a pieno ritmo, come nel caso di Temu.

Questo nonostante l’e-commerce, lanciato in Italia da non molto tempo, abbia riscontrato non pochi problemi in termini di sicurezza dei dati. Sappiamo infatti che la piattaforma è stata sviluppata da PDD Holdings, una società cinese registrata alle Isole Cayman. Ben noto per la gestione Pinduoduoaltra piattaforma famosa ma destinata al solo mercato cinese. È qui che nascono i sospetti su Pinduoduo, che nel 2023 venne sospeso dal Play Store di Android perché conteneva porzioni di codice in grado di compiere azioni non dichiarate nella documentazione ufficiale. Le analisi condotte da esperti di cybersecurity per conto della CNN avevano osservato come l’app fosse stata progettata per avviare un meccanismo di “aumento dei privilegi”. Infatti, dopo l’installazione, ha continuato a salire permessifino ad acquisire dati senza l’autorizzazione degli utenti.

Commissione europea sul commercio elettronico cinese

La Commissione Europea intende concentrarsi soprattutto sulla verifica di alcuni meccanismi specifici. Parliamo di una garanzia agli utenti riguardo la possibilità di Segnalare la vendita di prodotti illegali sui loro negozi online.

Temu e Shein dovranno anche dimostrare che le loro interfacce non presentano ciò che viene chiamato “modello scuro”. Si tratta di grafici ben progettati progettati per indurre l’utente a compiere azioni potenzialmente rischiose per i propri dati, inavvertitamente e involontariamente.

È stato indicato come termine massimo il prossimo 12 luglio. Una volta ricevuti tutti i documenti, la Commissione Europea procederà ad avviare un’indagine formale sugli stessi, se lo riterrà necessario.

Gli ambientalisti esultano, poiché sperano in ultima analisi che i progetti Shein e Temu falliscano completamente. Il modello di business da loro portato avanti, infatti, è considerato totalmente insostenibile dal punto di vista del rispetto dell’ambiente. Si vende la salute del pianeta, così come vestiti e oggetti di uso quotidiano a basso costo.

 
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