“Altri modi? È nuova musica. Anni vissuti intensamente con i Matia Bazar” – DiLei – .

“Altri modi? È nuova musica. Anni vissuti intensamente con i Matia Bazar” – DiLei – .
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Presente Antonella Ruggiero è difficile, perché è un’artista così completa con una voce unica che dire qualcosa su di lei e sul suo lavoro significa limitarla, ha fatto e sperimentato tanto nella sua vita professionale.

Per questo motivo abbiamo deciso di lasciare a lei il compito di raccontare la sua storia, dai Matia Bazar ai suoi ultimi lavori, e di parlarci del suo nuovo progetto, Altri modi, fatto insieme a Roberto Colombo, una ricerca artistica a più voci che si sviluppa nel suono, sulla carta e sul web. Dodici brani inediti, in un linguaggio immaginario, altamente suggestivo, reso tale anche grazie alla magnifica voce di Antonella Ruggiero.

Altri modi è molto più di un album musicale, è un progetto artistico: cosa ti ha ispirato nella sua creazione?
Roberto Colombo: Nel dicembre del 2022, in un momento di tranquillità rispetto agli impegni contrattuali di Antonella, mi è venuta l’idea di provare a prendere la voce dal suo primo album solista, che si intitola Gratuito, del 1996. Ho rilassato il suono, cioè l’ho fatto andare al contrario come si usava una volta, soprattutto negli anni Sessanta e Settanta. La tecnica consisteva nel registrare normalmente le voci o gli strumenti sul nastro magnetico che veniva successivamente trasferito su vinile facendolo girare all’indietro dove necessario. L’effetto ottenuto fu estremamente innovativo e straniante. Le chitarre e il pianoforte suonano come se provenissero da un altro mondo. Sono infatti suoni molto liquidi. Ovviamente oggi si fa tutto in digitale, mentre una volta era analogico. In Altri modi Ho utilizzato la stessa tecnica applicandola alla voce di Antonella, ho scelto le porzioni che mi sembravano più adatte a diventare nuove melodie, anche ripetendole più volte, in modo da creare un effetto quasi ipnotico. Ho quindi creato nuove proporzioni armoniche e accordi, deviando dal materiale originale. Ho mostrato il risultato ad Antonella e lei è rimasta entusiasta. Siamo partiti da lì, abbiamo lavorato su tutti i 12 brand di Gratuito e li abbiamo trasformati in 12 nuove composizioni musicali.

Antonella Ruggiero: Queste 12 canzoni contengono frammenti di Gratuito, di cantare. Quelli che compongono Altri modi non sono solo canzoni riversate, ma c’è un grande lavoro di Roberto che potremmo definire artigianale, perché i suoni sono curatissimi, così come gli arrangiamenti. Il risultato sono 12 piccole colonne sonore, non sono semplici canzoni, ma creazioni evocative, nate all’interno di un progetto davvero innovativo e insolito.

Antonella Ruggiero ci ha raccontato anche tante altre curiosità del suo nuovo lavoro, Altri modi. E ha ricordato anche il periodo con i Matia Bazar e poi la voglia di sperimentare tanto e sempre con la musica.

Come ti avvicini all’ascolto di queste composizioni musicali?
Dovremmo prepararci all’idea che ci troviamo di fronte a qualcosa che forse non abbiamo mai sentito prima. Dovresti ascoltarlo con molta calma, quando ne hai voglia. Come accennato, non si tratta di semplici canzoni. Poi ovviamente ognuno vive la musica in modo del tutto personale. Ad esempio, amo ascoltare le cose che mi piacciono, prendendomi il mio tempo, con calma, senza fretta e senza gente intorno. Dovrebbe avvicinarsi a questa musica con un senso di curiosità e poi valutare se gli risulta gradevole oppure rifiutarla, perché può esserci anche una reazione di questo tipo, data la stranezza di fondo.

Altri modi è inoltre accompagnato da un importante lavoro grafico
Sì, la grafica è sempre stata una mia passione e il primo lavoro che ho svolto nella vita. In questo caso il progetto nasce dalla fusione tra la mia passione per i libri vintage e la collaborazione con il collettivo Libri Finti Clandestini. Da decenni colleziono volumi antichi, rivolti soprattutto ai bambini e all’adolescenza. Ho centinaia di questi libri, spesso pieni di meravigliose illustrazioni e disegni. Ho fornito 110 dei miei volumi e Libri Finti Clandestini hanno estrapolato qua e là quello che ritenevano giusto per realizzare la storia della copertina, del booklet e dell’intero progetto grafico. Per me è stato molto bello ed è stato piacevole scoprire che persone appartenenti a generazioni più giovani della mia condividono le mie stesse passioni e gusti. Era come se le differenze di anni e di età si annullassero e fossimo tutti catturati nella stessa dimensione di ricerca e bellezza del lavoro manuale e grafico che nulla ha a che vedere con la tecnologia. Insomma, c’è molto altro da fare, basta solo averne la voglia. I lavori artigianali si discostano dalle mode attuali e per questo secondo me sono molto preziosi.

Direi che c’è una consonanza tra generazioni perché Altri modi vuole essere un progetto universale?
E’ proprio vero, hai detto bene.

Guardandoti indietro, però, cosa ti resta dell’esperienza dei Matia Bazar?
Sono stati 14 anni vissuti intensamente. Eravamo tutti molto piccoli quando andavamo da Genova a Milano per ascoltare alcune canzoni. E lì nel giro di pochi mesi abbiamo avuto un grande successo di pubblico e da lì è iniziata la nostra storia musicale, in Italia e in diverse parti del mondo. Abbiamo viaggiato molto. Ricordo i viaggi molto intensamente, perché ero sempre interessato a vedere cosa succedeva fuori dalla mia città e dalla mia regione e poi fuori dall’Italia. Sono stati 14 anni di grande lavoro che si è poi concluso con la mia decisione di fermarmi per 7 anni e poi di riprendere a confrontarmi con altre sonorità e a collaborare con musicisti che provengono da dimensioni e territori musicali completamente diversi, ma molto affascinanti, dal sacro al classica, ai cori di montagna. Ho avuto molte esperienze e continuo ad averne di estremamente interessanti. L’ultimo è stato con i grandi organi delle cattedrali, cioè i concerti di canto e d’organo. Sono incontri molto piacevoli e intensi, come spesso mi dice il pubblico, perché i suoni sono molto suggestivi.

La tua estensione vocale ti ha sicuramente dato la capacità di fare cose molto diverse
Naturalmente la voce è importante. È uno strumento che funziona e si esprime. Ma poi c’è anche la mia curiosità, perché fermarmi ad un genere o ripetere sempre lo stesso repertorio per me è un limite. Nell’arte bisogna spaziare, bisogna provare, altrimenti non c’è evoluzione e tutto diventa una sorta di routine. E questo non mi interessa.

Quindi non torneresti al Festival di Sanremo?
Evito di pensarci ormai da diversi anni. Ci sono andato tante volte e mai come quest’anno ho capito che è giusto che le nuove generazioni vadano al Festival, perché hanno un loro modo di esprimersi, hanno i loro testi. alcuni legati anche a questioni sociali. E lo trovo molto interessante. Se non hanno Sanremo per esprimersi e farsi conoscere, cos’altro hanno in Italia? Non ci sono altre possibilità per avere una vetrina così importante. Penso che sia giusto che se ne vadano.

Forse oltre a Sanremo ci sono i talenti
Questo secondo me è un territorio che va oltre il vero fare musica. I talent show sono una specie di grande macchina dove ti ritrovi davanti alle telecamere, alle luci, al pubblico e se non hai esperienza, giovane o meno, ti ritrovi in ​​mezzo ad una dimensione così impattante che può causare anche disturbo, soprattutto se non vieni scelto e vieni scartato. E’ una cosa che davvero non mi piace.

In generale cosa pensi della musica italiana oggi?
Alcune produzioni sono sicuramente interessanti. Sono tanti i giovani artisti che hanno l’intelligenza di parlare dei problemi che hanno in comune con i loro coetanei, parlando di cose importanti e senza sprecare l’opportunità che hanno avuto. L’ambiente musicale è sicuramente molto difficile, è molto difficile avere successo, anche perché non ti danno più il tempo per maturare artisticamente. O ci riesci subito, oppure sei emarginato. Questo è un peccato perché non hai la possibilità di essere maturo subito.

Hai vissuto tante esperienze, c’è qualcosa che vorresti fare, un sogno che vuoi realizzare oggi?
Non parlerei di sogni, ma di progetti. Quelli che ho realizzato sono progetti che si sono trasformati in lavori da presentare agli altri. Questi non sono grandi sogni irrealizzabili. Nel frattempo stiamo lavorando su alcuni brani inediti che prima o poi usciranno. Adesso ci siamo dedicati Altri modi.

Hai un artista preferito?
Ce ne sono tantissimi, fin da piccolo ho ascoltato tantissimi artisti di generi molto diversi. Non può essercene uno. So solo che esiste un patrimonio mondiale legato alla buona musica e alle belle voci che tutti abbiamo a nostra disposizione. Basta andare a cercarli.

 
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