La fisica dell’amore è odio? Così risponde il professor Schettini a chi lo critica con la gogna sociale – MOW – .

La fisica dell’amore è odio? Così risponde il professor Schettini a chi lo critica con la gogna sociale – MOW – .
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A A questo punto non possiamo non soffermarci sul cortocircuito: un Professore che dedica la prima puntata del suo programma su Rai 2 alla lotta al bullismo, poi si decide, appena riceve mezze critiche da chi scrive di tv da un pezzo vivente, per esporre questa persona alla pubblica gogna. In sostanza incoraggiando il plotone adorante dei followers (si parla di due milioni di persone, non di bruscolini) a scatenarsi contro “il nemico”, colui che ha osato mettere nero su bianco le fragilità della leadership del proprio amato. È vero che il nostro, astutamente, ritaglia dal post il nome del ‘autore del reato’ e l’intestazione. Ma quanto tempo ci vuole oggi per scoprire chi è? Ci vogliono solo due secondi su Google. E in effetti lo sfortunato è già menzionato nei commenti. Circolano infatti video che lo accusano di “antimeridionalismo” e di aver attaccato l’intera comunità LGBTQIA+ criticando Schettini. Questa deriva è grave: se un conduttore fosse omosessuale e non aostese, sarebbe quindi obbligatorio lodarlo a prescindere per non offendere tutto il Sud Italia e i vari orientamenti arcobaleno? Un ricatto a dir poco molto comodo per i personaggi che devono rispondere ad almeno una delle due categorie (o entrambe). Ma non funziona e non funzionerà mai così.

“Benvenuti nel mondo dei critici televisivi. Veleno inutile visti i risultati ottenuti. Falli parlare amico mio”, commenta Anna Pettinelli sotto il post di Schettini. Da quando esiste il mondo, infatti, i programmi più visti sono anche quelli di altissima qualità. Una tesi brillante e incontrovertibile. Ma se una persona ha due milioni di follower deve necessariamente avere ragione, dobbiamo lottare per chi si sente offeso semplicemente perché ha messo un piede fuori dalla propria gigantesca bolla di consenso e non è abituato a sentirsi dire che è da meno perfetto. Una storia di orgoglio e arroganza che, incredibilmente, sta muovendo il web. Golia scende in campo contro Davide e tutti tifano per il gigante, irridendo il rivale perché, ovviamente, non potrà mai vincere. Davide, però, in questo caso non voleva vincere. Stava semplicemente lavorando, fino a tarda notte, per consegnare una recensione la mattina successiva. Povero bastardo. Una bella gogna sociale era il minimo che si potesse aspettare. Se lo merita davvero. Leggendola così, cioè così come è avvenuta, sembra un’iperbole esagerata, e invece è esattamente ciò che sta accadendo qui e ora. E, non importa come ti viene detto altrove, oltre a non avere il minimo senso, fa schifo. Vogliamo davvero andare avanti così? Con questi finti buoni che sono desiderosi di distruggere sul nascere ogni tipo di conflitto (legittimo), anche spacciandosi per vittime? Schettini deve accettare la possibilità che ci sia qualcuno nell’universo intero che non lo consideri “pronto per la tv” senza per questo fare una mossa e innescare, sia pure implicitamente, spedizioni punitive. Il pubblico, intanto, deve solo capire quando e se cambiare canale. O dove lasciare davvero il tuo cuore. I numeri, le spunte blu, i sorrisi contagiosi non sono necessariamente garanzia di vittoria. Certamente non a livello umano. Reazione del cuore?

 
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