Attrazione fatale, recensita oggi | Cinema – .

Questo articolo fa parte della rubrica Recensito oggi

Ti è piaciuto Piccola renna? Attrazione fatale è meglio. Baby Reindeer ti ha causato un’ansia senza precedenti? Attrazione fatale è peggio. Ricordi con affetto l’età d’oro dei thriller erotici degli anni ’90, quando Joe Eszter sfornò sceneggiature piene di sesso e morte con la facilità con cui Nicolas Cage accetta ruoli bizzarri e insensati? È tutto grazie a Attrazione fataleun film di cui è molto difficile parlare senza entrare in discussioni scivolose e controverse, ma che dobbiamo parlare perché è nello spirito di questa rubrica. Proviamo, sperando di uscirne vivi.

LEGISLAZIONE – Attrazione fatale cancellata dopo una sola stagione dalla Paramount+

Attrazione fatale: una sintesi oggettiva

Attrazione fatale è la storia di una notte calda che degenera prima in stalking, poi in violenza – il che è un po’ quello che si potrebbe dire di quasi tutti i thriller erotici usciti negli anni successivi. È la storia di Dan Gallagher, un avvocato di successo con una famiglia adorabile e tanti amici che lo rispettano e lo amano, ma che, avendo il volto di Michael Douglas, non ne avrà mai abbastanza. Il film ci fa capire che nutre un po’ di frustrazione per il fatto di non poter fare sesso con la moglie quando vuole, visto che ha una figlia piccola e un cane da portare fuori, come si suol dire, per “sporcarsi”. ”. ”nelle ore più improbabili; ma non insiste troppo su questi dettagli, preferendo presentare la famiglia Gallagher come un nucleo unito e pieno di affetto e amore reciproci.

Attrazione fatale è anche la storia di Alex Forrest, redattore di altrettanto successo in una casa editrice che però non ha una bella famiglia e, a quanto pare, nemmeno molti amici. Non ha nessuno, in realtà, anche se è bella, affascinante, intelligente, seducente e ragionevolmente ricca: uno degli scopi del film è farcela conoscere abbastanza da convincerci che tutto questo è possibile. E il film è la storia di quando, di fronte a una tentazione, Dan non riesce a resistere e si lascia coinvolgere nella più classica delle una notte da Alex. Lui è convinto che gli accordi siano chiari e l’amicizia proverbialmente lunga, ma lei ha tutt’altra idea, e quando capisce che lui non ha intenzione di continuare la loro relazione non la prende molto bene, per così dire. È tutto: Attrazione fatale parte da questo semplicissimo presupposto per costruire tutta la sua storia, infilandoci a un certo punto, un po’ proditoriamente, una gravidanza non voluta (o desiderata, a seconda di chi si chiede).

Il problema dei due corpi

Il problema è proprio discutere questi presupposti, e di conseguenza tutto ciò che accade nelle due ore di film. In questo libro, Susan Faludi lo sostiene Attrazione fatale è un film fortemente misogino perché dipinge Alex come un personaggio del tutto negativo, mentre il fatto che Dan manchi di compassione e senso di responsabilità non viene mai problematizzato. È una visione in qualche modo condivisibile, soprattutto considerando che risale agli anni ’90, ma che a nostro avviso non tiene conto di un dettaglio fondamentale, che forse andrebbe ridiscusso alla luce della mutata sensibilità nei confronti sesso occasionale. Il dettaglio sta nel dialogo che Dan e Alex hanno al bar prima di dirigersi verso l’appartamento di lei per consumare la loro (fatale) attrazione: il fatto che Dan dichiari “siamo due adulti” e Alex sia d’accordo.

Questo non è un dettaglio da poco. È certamente possibile sostenere che Dan sia insensibile e che non abbia tenuto conto delle diverse situazioni in cui lui e lei si trovano: lui con una moglie e una figlia e una vita a cui tornare, lei sola con la sua solitudine. E si potrebbe anche dire che di certe cose bisognerebbe discutere con più attenzione e senza lasciare spazio a malintesi. Ma il punto è che Dan vuole trasmettere il concetto “quello che stiamo per fare è un’avventura di una notte, senza conseguenze e senza futuro”, e Alex sembra essere d’accordo con lui. È da questo malinteso che nasce tutto il conflitto Attrazione fatale: tra i due c’è un apparente consenso sulla natura della loro (perdonateci il termine) relazione, che però viene contraddetto dal comportamento di lei. È come se per una volta fosse stato l’uomo a dire “no che in realtà significa sì”, e la donna a (mal)interpretarlo a suo vantaggio. Stiamo dicendo che Dan non fa nulla di male? Dipende, ma dipende dalla tua opinione sul sesso extraconiugale, non da come i due lo affrontano.

Attrazione fatale e il coniglietto

Dopodiché, trattandosi di un film thriller erotico e non di cronaca, quello che succede dopo, diciamo così, piccolo malinteso abbandona presto i confini della normalità per degenerare in un quasi-horror che ha diversi punti in comune con altri film del genere. passato, uno in tutti Brividi nella notte di Clint Eastwood. Attrazione fatale basta poco per trasformare un personaggio fragile e bisognoso di terapia e di attenzioni più che di sesso in un mostro spaventoso e senza scrupoli: tutto ciò che Glenn Close fa dopo la prima notte con Michael Douglas è esagerato, assurdo, perfino imprevedibile e di una crudeltà quasi ammirevole. La famosa scena del coniglio bollito diventa quasi una ciliegina sulla torta più che una svolta: il modo in cui Alex perseguita, manipola, tortura Dan è costantemente angosciante, e in questo senso Attrazione fatale mette rapidamente da parte la parte erotica dell’equazione del “thriller erotico”.

In questo senso ci colpì una recensione dell’epoca che elogiava la “discesa nella follia meravigliosamente calibrata del personaggio di Glenn Close”, perché sembrava fuori fuoco: non c’è nulla di calibrato nelle azioni di Alex, che dopo il primo incontro con Dan subito preme l’acceleratore e mai per un istante dà l’impressione di essere un personaggio poliedrico e non così cattivo come sembra. E questa non è una critica Attrazione fatale, Anzi! Alex Forrest non è Catherine Tramell, non è ambigua e seducente: è una forza della natura, un angelo vendicatore di torti reali o immaginari, e proprio per questo è terribilmente spaventosa. Non arriveremo a dire che il capostipite dei thriller erotici non sia mai stato superato in termini di intensità e violenza psicologica, ma non andremo nemmeno troppo lontano.

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