Spagna, la Procura chiede l’archiviazione del caso contro la moglie di Pedro Sanchez: “Prove insufficienti” – .

Spagna, la Procura chiede l’archiviazione del caso contro la moglie di Pedro Sanchez: “Prove insufficienti” – .
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Nuova svolta nella vicenda giudiziaria che coinvolge Begona Gomez, moglie del presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez. La Procura della Repubblica ha chiesto oggi, giovedì 25 aprile, l’archiviazione dell’indagine preliminare a suo carico, aperta dal giudice della sezione delle indagini preliminari n.41 del Tribunale di Madrid per presunto abuso di informazioni privilegiate e corruzione negli affari. Lo fa sapere El Paissul loro sito. La stessa Procura ha quindi presentato ricorso davanti al tribunale provinciale Audiencia di Madrid per l’archiviazione del caso aperto dal gip in fase delle indagini preliminari sulla base di una denuncia presentata dal sindacato di destra Manos Limpias fondata su una serie di accuse articoli giornalistici pubblicati su giornali conservatori come, ad esempio, Il confidenziale. Diverse fonti, citate dal quotidiano spagnolo, affermano che nella denuncia non ci sono “prove sufficienti e concrete” per l’ammissione al procedimento.

La notizia dell’indagine contro Gomez ha inevitabilmente provocato un terremoto politico in Spagna. Il primo ministro Sanchez ha annunciato ieri una pausa di 5 giorni dalle sue funzioni per valutare se “vale la pena” restare al vertice dell’esecutivo dopo le accuse mosse contro la moglie. «Vale la pena restare alla guida di questo governo o devo rinunciare a questa alta onorificenza?», si chiedeva nella lunga lettera indirizzata ai suoi cittadini e pubblicata duramente sul suo canale la decisione del primo ministro di prendersi una pausa di riflessione: « Il presidente non può dimettersi come uno che attraversa il ponte perché non si giustifica», ha detto Feijoo ai giornalisti, accusando Sanchez di «aver messo in piedi uno spettacolo da adolescente per chiedergli di non andarsene e di non arrabbiarsi». Per il leader del Partito popolare “tutto sembra indicare che Sanchez abbia lanciato un’operazione di sopravvivenza politica per governare con compassione”, ha concluso Feijoo.

Il dilemma che tormenta il primo ministro spagnolo, se dimettersi o restare al governo, sarà risolto in una conferenza stampa il 29 aprile, nella quale Sanchez renderà nota la sua decisione. Intanto intorno al primo ministro si sono stretti il ​​PSOE, l’esecutivo e i militanti socialisti, dopo lo shock della “lettera ai cittadini”. “Siamo tutti molto impegnati affinché la decisione che Pedro Sanchez prenderà lunedì sia quella di continuare a guidare un progetto essenziale per questo Paese, un progetto di successo economico e sociale”, affermano. “La destra e l’estrema destra hanno oltrepassato troppe linee rosse, gli attacchi personali sono inaccettabili e devono essere fermati una volta per tutte”, ha detto alla Radio la numero due dell’esecutivo, la vicepremier Maria Jesus Montero. Cadena Ser. E ha bollato come “meschina” l’interpretazione data dal PP e da Vox all’opposizione se la mossa di Sanchez risponde ad una strategia politica o elettorale. Sabato a Madrid è stata convocata una manifestazione di solidarietà al Primo Ministro ed è iniziata una raccolta di firme su Change.org con un appello al Primo Ministro affinché rimanga a Moncloa.

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