vantaggio per il riformista Pezeshkian, ma ci sarà un ballottaggio – .

vantaggio per il riformista Pezeshkian, ma ci sarà un ballottaggio – .
vantaggio per il riformista Pezeshkian, ma ci sarà un ballottaggio – .

L’affluenza alle elezioni tenutesi ieri in Iran per scegliere il nuovo presidente ha superato il 40%, dopo la morte in un incidente di elicottero nel maggio scorso di Ebrahim Rahisi che ricopriva la carica dal 2021. Il conteggio vede il riformista Massoud Pezeshkian con il 42,6% dei preferenze (5,354 milioni di voti) e il fondamentalista Saeed Jalili, con il 38,8% (con 4,875 milioni di voti). Lo ha annunciato questa mattina il portavoce del Comando elettorale statale, Mohsen Eslami, citato dall’agenzia di stampa statale Irna. Gli altri due candidati in corsa, Mohammad Baqer Qalibaf e Mostafa Pourmohammadi, hanno ottenuto rispettivamente 1.620 milioni di voti e 95mila voti. Secondo i media del Paese, sembra improbabile che uno dei candidati riesca già a raggiungere il 50% dei voti, rendendo necessario un ballottaggio il 5 luglio tra Pezeshkian e Jalili.

La “farsa” e le proteste

Le elezioni giungono dopo mesi di proteste pressoché continue della popolazione per ottenere un maggiore rispetto dei propri diritti, duramente represse dalla polizia. Il movimento “Donne, Vita, Libertà” è nato nel 2022 a causa della morte della giovane Mahsa Amini, avvenuta mentre era sotto custodia della polizia per non aver indossato il velo nel modo ritenuto corretto. Dopo di lei, molte altre hanno subito una sorte simile poiché il Paese rimane in uno stato di grave crisi economica. Indipendentemente dall’esito, numerose attiviste, come ha spiegato il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi a Aprire, considerano il voto “una farsa” dopo la quale non ci sarà alcun cambiamento. Secondo la Costituzione iraniana, infatti, il potere decisionale continua ad essere prerogativa esclusiva della guida suprema Ali Khamenei. Il ruolo del presidente è solo quello di interpretare al meglio i suoi desideri.

L’attacco alle urne

Ci sono stati anche segnali di dissenso durante il voto stesso. Due ufficiali di polizia sono stati uccisi in un attacco armato da parte di “miscredenti” a un’auto che trasportava urne elettorali a Jakigour, nella provincia del Sistan-Baluchistan, ha affermato la polizia iraniana. Gli aggressori, probabilmente separatisti del Baluchistan, volevano rubare le urne contenenti le schede elettorali per le elezioni presidenziali, ha affermato la dichiarazione. Nessun altro sarebbe rimasto ferito nell’attacco. I risultati finali determineranno se sarà necessario un ballottaggio e sono attesi più tardi oggi.

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