Il terminale di rigassificazione di Porto Tolle cambia proprietà. Vtti, leader mondiale nel settore dello stoccaggio dell’energia e nello sviluppo di infrastrutture energetiche, e Ikav, gruppo tedesco di asset management, hanno formato un consorzio per acquisire la quota di maggioranza di Terminale Gnl Adriatico. La società, conosciuta anche come Adriatic Lng, gestisce il terminale di rigassificazione situato a 15 chilometri dalla costa rodigina.
Secondo indiscrezioni di stampa, la società ha un valore di 800 milioni di euro e il closing dell’operazione è previsto nella seconda metà del 2024. Le azioni che Vtti (società partecipata da Vitol, Ifm Investors e Adnoc) e Ikav intendono acquistare sono quelli di ExxonMobil (al 70,7%) e QatarEnergy (al 22%).
Mentre Snam, azionista con circa il 7%, sta valutando. Ha 45 giorni di tempo per esercitare il diritto di prelazione, con il quale potrà salire a circa il 30% del capitale, eventualmente acquistando la quota di QatarEnergy. Adriatic Gnl presieduta da Mohammed Ibrahim A. Al Sada e guidata da Timothy J. Kelly, ha registrato nel 2022 un fatturato di oltre 352 milioni di euro.
Il terminale veneto, costruito nel 2009 e con una capacità tecnica di rigassificazione di 9,6 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, era da tempo al centro delle trattative per la sua cessione. Fondi di investimento e multinazionali erano interessati all’acquisto (tra cui Blackrock, Igneo, Morgan Stanley e Stonepeak).
Il terminale di rigassificazione di Rovigo copre attualmente il 14,5% del consumo nazionale di gas e ha presentato richiesta di autorizzazione per aumentare la capacità di 0,5 miliardi di metri cubi all’anno. Questa modifica potrebbe essere disponibile a partire dal 2026. Le due società hanno affermato nella nota congiunta di avere “una visione strategica a lungo termine sul terminal e puntano a esplorare ulteriori opportunità di crescita nel Paese”.
Il consorzio acquirente si è detto pronto a garantire la continuità operativa e il supporto continuo ad Adriatic LNG, per migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Italia, il secondo paese consumatore di gas dell’Unione Europea. Il 2023 è stato un anno record per il rigassificatore che ha immesso in rete 8,5 miliardi di metri cubi di gas.
