Un terremoto di magnitudo 4.5 è stato registrato in provincia di Udine (Friuli Venezia Giulia) nella tarda serata di ieri, intorno alle 22.19 e ad una profondità di 10 km. Secondo quanto riferito dall’Ingv, i comuni più vicini all’epicentro del sisma sono stati Socchieve e Tramonti di Sopra. Non ci sarebbero danni a persone o cose. “Una squadra di tecnici della Protezione Civile sta effettuando un’attenta e tempestiva ricognizione dei territori colpiti dal sisma. In caso di necessità ci incontreremo nuovamente nel pomeriggio per capire quali interventi potrebbero essere attuati con urgenza», ha affermato questa mattina l’assessore regionale alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi. A spiegare cosa sta accadendo nella zona in questione è stato Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che parlando al Messaggero ha detto: “Al momento si sono verificati una ventina di eventi minori, detti scosse di assestamento”.
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Siamo di fronte ad un evento raro? Secondo le parole dell’esperto sembrerebbe di no. “Ogni anno in Italia si verificano una ventina di eventi compresi tra M 4 e 4.9”, ha risposto, per poi fornire un’analisi tecnica di quanto accaduto: “È la zona in cui la placca adriatica si scontra con la placca euroasiatica ad una velocità di 2 millimetri . /anno. Questa compressione è ad esempio responsabile dei terremoti che devastarono le prealpi friulane nel maggio e nel settembre del 1976. In quell’occasione l’energia fu oltre 1000 volte maggiore di quella dell’evento di ieri sera”, ha dichiarato. Si tratta però, secondo Doglioni, di una “zona ad alto pericolo sismico”.
