Torino è una città perfetta per i giovani – .

Il presidente Riccardo D’Elicio in compagnia del sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo

Quante volte nelle tue interviste ti abbiamo sentito parlare di Torino che sta diventando una città sempre più universitaria. È questa una delle identità vincenti della nostra Capitale?

«I giovani scelgono Torino per i loro studi, attratti dalle eccellenze offerte dalle nostre università, e trovano una città bella, vivibile, accogliente. Se la parte educativa è decisiva e l’offerta sportiva aggiunge un plus che molti studenti ritengono fondamentale, poter vivere in un territorio che offre tanto anche dal punto di vista culturale, artistico e culinario non è da sottovalutare. Quando si pensa a Torino si pensa alla Mole Antonelliana, al Museo Egizio, al fiume Po, ma si guarda anche ai suoi cortili nascosti, alle sue facciate barocche, alla sua straordinaria eleganza. Per non parlare poi del divertimento e della vivacità delle proposte che la città offre in ogni stagione. Ebbene, credo che Torino abbia in tutto e per tutto le caratteristiche di una città universitaria».

C’è qualcosa su cui possiamo far leva per rendere questa identità ancora più percepita e apprezzata?

«Sicuramente potremmo comunicarlo meglio. La città è piena di giovani (si parla di 120mila studenti iscritti alle nostre università), si respira un’atmosfera internazionale, ma ogni giorno deve essere un invito a vivere Torino nelle sue diverse anime. Ad esempio, si potrebbero sviluppare agevolazioni per il tempo libero, si potrebbero studiare tariffe speciali per i trasporti, compreso Caselle e le ferrovie, si potrebbero collegare meglio le zone abitate dai giovani e il mondo universitario, si potrebbe aumentare il numero dei posti letto. Non dobbiamo inoltre dimenticare che non stiamo parlando di turismo di lusso. I costi sono importanti: quindi facciamo in modo che siano controllati. Perché, ricordiamolo sempre, parliamo di un target che vive la città 260 giorni all’anno (e quindi con tante potenzialità) e che porta con sé amici e parenti che a loro volta potranno diventare testimoni delle nostre bellezze una volta tornati. casa».

La città è piena di giovani (si parla di 120mila studenti iscritti alle nostre università), si respira un’aria internazionale

Le Universiadi del 2025 saranno un’ulteriore occasione per promuovere e valorizzare la città?

«Le Universiadi sono nate a Torino ed è anche per questo che Torino è conosciuta in tutto il mondo. Ma ogni evento di valore contribuisce a sostenere l’identità della città, anche all’estero. Offriamo occasioni per parlare di Torino, vi invitiamo a cliccare sui siti che raccontano la nostra capitale. Così tutti scopriranno quanto è bello e ne rimarranno incuriositi. Anche perché l’evoluzione della città continua: il progetto di riqualificazione previsto per i Murazzi restituirà ai turisti e ai torinesi un angolo dal fascino ineguagliabile. Mentre con la nascita del nuovo Polo Scientifico Universitario di Grugliasco è previsto un ampliamento della rete ferroviaria che collegherà tra loro le diverse aree. Anche con la metropolitana, vivere a Cascine Vica significa essere a 10 minuti dal centro. Ora, con questo nuovo intervento, gli spostamenti saranno ulteriormente agevolati».

La Mole Antonelliana con il logo JTWIA 2024

Parliamo di passione: è qualcosa che da sempre fa parte dell’essenza del CUS, e di Just The Woman I Am in particolare.

«Eventi come JTWIA sono un’occasione per sensibilizzare il mondo universitario, e non solo, verso temi importanti: prevenzione, stili di vita, lotta alla violenza sulle donne. Ricordiamo che ci rivolgiamo ai futuri genitori e imprenditori che, una volta acquisiti questi principi, li trasmetteranno ai propri figli e ai propri collaboratori. Just The Woman I Am è capace di unire sotto la sua bandiera molteplici realtà, tutte accomunate da un’unica passione. Lo dimostrano le 8.000 persone che si sono trovate alla partenza sotto una pioggia battente il 3 marzo e le oltre 28.800 che hanno scelto di sostenere la ricerca universitaria su salute e cancro. Non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata l’emozione a sostenerli. E mi sono emozionato anch’io».

La passione è ancora il fattore trainante nel fare qualcosa di bello, quindi…

«La nostra vita è passione: sportiva, professionale, affettiva. Vorrei che anche le università insegnassero questo valore, non solo come studiare. E hanno spiegato cosa significa vivere in comunità. Sono i piccoli gesti che fanno grande una società: se ci si saluta in montagna, perché questa abitudine sembra fuori luogo in un centro urbano? O ancora, perché stupirsi se un’auto si ferma alle strisce pedonali o rispetta la pista ciclabile? Comportamenti dati per scontati in altri Paesi. Credo che lo sport possa rappresentare un anello di congiunzione in questo discorso: il mondo sportivo insegna ai suoi atleti regole di rispetto, altruismo, collaborazione, senza dimenticare che è la forza della passione che spinge ogni giorno a mettersi alla prova, nonostante la stanchezza, le delusioni, i momenti di scoraggiamento. Ma voglio aggiungere una riflessione: quando l’ambiente in cui vivi è bello e pulito, anche le persone tenderanno ad adattarsi, diventando più “belle” e mostrando il loro senso civico. A Torino si potrebbe lavorare un po’ di più su questo aspetto».

Alberto Rainoldi, Dario Gallina, Anita Tabacco e Riccardo D'Elicio

Alberto Rainoldi, Dario Gallina, Anita Tabacco e Riccardo D’Elicio

(foto CUS TORINO e MARCO CARULLI)

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Catanzaro, Elio Mauro: “Completati i lavori di recinzione del ponte Morandi: ha creato solo disagi”
NEXT Laudomia Bonanni all’evento culturale “L’Aquila Cult” – .