La chiesa di San Girolamo e Vitale apre i battenti Gazzetta di Reggio – .

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Reggio Emilia Insieme ai riti finali della Quaresima, giovedì 28 marzo si rinnoverà l’atto devozionale che da secoli si ripete nella nostra città: la salita in ginocchio dei 28 gradini della Scala Santa nella chiesa dei Santi Girolamo e Vitale. I fedeli potranno accedere a partire dalle 21, quando si concluderà la messa “in Coena Domini”, presieduta in cattedrale dall’arcivescovo Giacomo Morandi. Secondo la tradizione liturgica, il Venerdì Santo inizia con i vespri del giovedì. Da questa sera, dunque, si moltiplicheranno le visite a quel capolavoro architettonico progettato da Gaspare Vigarani su modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme e costruito a partire dal 1646 sui resti dell’antica chiesa di San Vitale.

Esiste anche una riproduzione ideale della scalinata su cui Cristo fu trascinato nel palazzo di Ponzio Pilato. Sarà disponibile fino alla mezzanotte di giovedì 28 marzo e dalle 7:00 di venerdì 29 marzo. Sarà l’occasione per visitare la mostra “Chi è l’uomo della Sindone?” allestito nella cripta sepolcrale dal 16 marzo fino alla domenica di Pasqua, a cura dell’associazione Città di Reggio. È composto da ventidue pannelli in stoffa che rappresentano la Passione di Cristo e si affiancano alla copia già esistente della sacra immagine conservata nel Duomo di Torino.

La chiesa di San Girolamo rimane aperta per tutta la Settimana Santa. È visitabile anche ogni primo venerdì del mese dalle 15:00 alle 18:00.

Ha una pianta centrale e quattro ambienti sono accorpati tra loro. Il primo è l’atrio, da cui si dipartono tre scalinate, quella della Santa e due laterali. Nell’Oratorio di San Vitale, detto anche Oratorio dei Confratelli, si svolgono le funzioni della confraternita laicale di San Girolamo, di cui Zeno Davoli è l’attuale priore. L’ambiente più grande e suggestivo è la Rotonda, a pianta circolare con l’altare al centro. Nella parte superiore è circondata da un matroneo e da otto nicchie contenenti statue di santi. La cripta è la chiesa sotterranea comprendente due cappelle. Esiste una ricostruzione fedele del Santo Sepolcro, rispetto alle dimensioni misurate direttamente a Gerusalemme nel 1600 da Ippolito Patronieri, membro della Confraternita. Questa partnership possiede e gestisce ancora oggi l’edificio. Recentemente lo ha dotato di tre nuovi elementi. Nella cripta è stata collocata l’opera realizzata e donata da Giuliano Melioli, che è la copia in cocciopesto dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Vi è stata deposta anche la ripetizione a grandezza naturale della Sacra Sindone, ricevuta in dono. Il piccolo terreno antistante la chiesa è stato trasformato nell’Orto degli Ulivi. l

 
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