“Non vogliamo bambini omosessuali”. Sono le parole che ha sentito un diciottenne di Pontedera quando ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto e dire ai suoi genitori di essere gay. Quando il giovane ha confessato la sua identità sessuale, la madre e il padre gli hanno sbattuto la porta in faccia. Dal momento della confessione tra il ragazzo e i genitori e la sorella, le incomprensioni sono state così profonde da costringere l’adolescente a lasciare la sua casa di Pontedera dove viveva con loro. Rimasti senza casa e senza soldi per vivere, come riporta il giornale La Repubblicavagò alla ricerca di un rifugio temporaneo, affidandosi a conoscenti e amici, in continua precarietà economica e psicologica.
L’aiuto del professore
Dopo aver vissuto per un periodo fuori dalla Toscana, il 18enne si è rivolto allo sportello chiedendo aiuto e la sua storia ha trovato un parziale lieto fine. Il giovane, assistito da uno psicologo dell’équipe di Voice, ha trovato ospitalità a casa di un insegnante che si è offerto di condividere con lui il tetto fino a giugno per permettergli di affrontare serenamente il diploma di maturità. Nel suo caso sono stati attivati i servizi sociali in sinergia con la scuola che fortunatamente è intervenuta per permettergli di proseguire gli studi.
L’episodio risale a febbraio
Tutto è successo lo scorso febbraio quando lo Sportello della provincia di Pisa è riuscito ad aiutarlo e a fornirgli una soluzione fino alla fine dell’anno scolastico. La maestra che ha deciso di portare con sé lo studente non ci ha pensato due volte: dopo aver appreso la sua storia, si è offerta spontaneamente di ospitarlo per permettergli di continuare a studiare.