“Tra Modena e Bari potrebbe vincere la paura. Sul Caffaro…” – .

“Tra Modena e Bari potrebbe vincere la paura. Sul Caffaro…” – .
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Ultimi giorni di preparazione per il Bari in vista del ritorno in campo fissato per Pasquetta contro il Modena, la prima delle otto finali che attendono gli uomini di Iachini. La squadra allenata da Paolo Bianco occupa attualmente la tredicesima posizione in classifica con 3 punti di vantaggio sui Galletti. Per affrontare i vari temi di questa partita e del campionato, abbiamo parlato con un doppio ex modenese e barese, ovvero Bruno Fantini che si è concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di Borderline24.com.

Bruno Fantini, una vita tra i pali prima da portiere, poi da allenatore…

“Rappresenta un grande momento della mia vita con grandi ricordi.”

Dove vive adesso e cosa fa?

“Vivo a Gorizia, la mia città natale. Non mi occupo più di calcio ma coltivo le mie passioni come la lettura e i viaggi”.

Per lei tanti campionati di Serie B, ma anche una storica presenza in Serie A con la maglia della Lazio nel campionato 78/79…

“Quel giorno si giocava la Lazio Fiorentina e io entrai in campo sul 4-0 biancocelesti al posto di Massimo Cacciatori. Abbiamo giocato all’Olimpico, è stata un’emozione fortissima”.

Che portiere era Bruno Fantini? Quali sono i suoi punti di forza?

“Non avevo particolari pregi o difetti: ero abbastanza equilibrato. Non ero molto bravo con i piedi, ma in quel periodo li usavamo poco”.
Negli ultimi anni stanno emergendo tanti giovani e talentuosi portieri italiani”.

Quali sono i migliori secondo te?

“Donnarumma, Meret e Vicario soprattutto. Poi mi parlano molto bene di Elia Caprile che tu conosci molto bene”.

Nel prossimo turno di campionato si affronteranno Modena e Bari. A Modena hai giocato dal 1976 al 1978 e dal 1979 al 1980 per un totale di 46 presenze. Ma nel club emiliano hai lavorato anche come preparatore dei portieri…
“Il Modena è il club che mi ha lanciato nel calcio che conta. Sono arrivato da Gorizia in quarta serie e, dopo un periodo in Primavera, ho esordito in serie B con gli emiliani”.

Arrivò al Bari nel 1981 e vi rimase fino al 1983 per un totale di 56 presenze. Come valuti il ​​tuo tempo a Bari?

“Sono stato benissimo a Bari. Anche se sono passati molti anni, il ricordo è ancora vivo. C’era un gruppo fantastico: il Bari dei Bari con Catuzzi in panchina. Ricordo il mio esordio con la maglia biancorossa a Verona, partita che finì 3-3. L’unico rammarico resta quello di non aver ottenuto la promozione: non riesco a immaginare cosa sarebbe successo in città se fossimo andati in Serie A”.

Del Bari di Catuzzi si è detto praticamente tutto, ma perché i risultati non sono stati tutti dalla parte del tecnico Emiliano?

“Catuzzi è stato un pioniere del calcio a zone. Anche a distanza di anni molti si ispirarono a lui: ricordo le “battaglie” contro il Varese di Fascetti. Infatti non è riuscito ad ottenere ciò che meritava, probabilmente perché non ha mai allenato una squadra forte che potesse esprimere al meglio il suo credo calcistico”.

Tra i suoi compagni, anche Gianni Caffaro, scomparso pochi giorni fa. Come vogliamo ricordarlo?

“Mi piange il cuore. Sapevo che non stava andando benissimo, ma quando la notizia mi è arrivata è stato difficile da accettare. Anche in questo momento non ti nasconderò una certa emozione. Gianni era un ragazzo taciturno che non dava problemi: anche se eravamo rivali, tra noi non c’era mai né malizia né invidia: eravamo compagni di ruolo”.

E veniamo al Bari di oggi: dalla sfiorata serie A dell’anno scorso all’incubo della retrocessione: c’è da temere?

“Spero e spero di no. Hanno provato a confermarsi in questo campionato, ma una stagione non è mai uguale all’altra. Se hanno cambiato tre allenatori è chiaro che ci sono problemi. L’attuale posizione in classifica mette sicuramente un po’ di agitazione, ma ho fiducia in Beppe Iachini: se prende le corde giuste può riuscire a riportare in alto la squadra, anche se l’ambiente in questo momento è piuttosto caldo”.

Lunedì si giocherà il Modena Bari, che partita aspettate?
“Potrebbe superare la paura di non perdere. Anche Modena, dopo un buon avvio, ha subito un calo. Il campionato di Serie B è imprevedibile”.

 
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