Per prima cosa, impara a pensare. Cresce la “città filosofica” di Busto – ilBustese.it – .

Per prima cosa, impara a pensare. Cresce la “città filosofica” di Busto – ilBustese.it – .
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Busto città filosofica? Sì, perché ti insegna a esplorare con il pensiero. A partire dai bambini e dagli anziani senza dimenticare nessuno.

Questo mese di marzo è stato particolarmente significativo. Oggi giovedì 28 all’Auser di Busto la prima tappa della laboratorio tra parole e pensierio, ribattezzato “Sul filo della parole”, a cura di Davide Indovino: è poeta e facilitatore di pratiche filosofiche da Master II Pratiche filosofiche a scuola – comunità – organizzazioni – Università di Genova e Finalità della Filosofia.

Dieci giorni fa, a Torino “Luci delle città filosofiche”, un incontro di rete. L’insieme delle pratiche filosoficamente autonome e degli Scopi di filosofia snc promuovono la ricerca, la formazione e la progettazione intorno alle pratiche filosofiche, alla filosofia per bambini/comunità, alla filosofia a scuola. Questo momento ci ha permesso di guardare dentro la storia e le esperienze della città, compresa Busto Arsizio. Qual è la sua natura filosofica? «A Torino – spiega Michela Volfi, presidente di Auser Busto – abbiamo portato l’esperienza in rete. Riguarda insegnare ai bambini a pensare, aprire spazio al loro pensiero e dare loro il diritto alla ricerca che hanno gli adulti. Non c’è un formatore degli insegnanti, ma un compagno di viaggio”.

Ma questo percorso è rivolto a chiunque voglia “costruire uno spazio per il pensiero”. Nel capoluogo piemontese sono state ricordate le tappe alla galleria Boragno di Busto: nel febbraio 2022 è stato presentato il volume “Propositi di Filosofia: Filosofia per bambini/comunità e pratiche di filosofia”, a cura di Silvia Bevilacqua e Pierpaolo Casarin, Mimesis. Ma ci ha accompagnato anche la mostra “Fotografare con la penna” dell’architetto Giuseppe Magini. A distanza di un mese è stato possibile continuare il confronto all’interno di Filosofarti. Le “esperienze di pensiero e prospettive di ricerca” erano proseguite da marzo. La scuola è il luogo dove è particolarmente importante seminare e si vedono germogli, ad esempio al Manzoni dove sono stati attivati ​​i laboratori. L’altro ambito fondamentale, però, è quello degli anziani e delle disabilità. Michela Volfi ci crede moltissimo: «Noi pensiamo molto alla funzionalità della persona, ma pensa la persona ed è un lato importante da mettere al centro». Così come devono essere al centro la dignità del pensiero di ognuno e il rispetto del proprio stile.

Ragionamento che porta al progetto “Esserci to care”, realizzato da una rete di associazioni che ha come capofila Auser Gallarate e coinvolge La Porta Aperto di Besnate e Alzheimer Varese. A Busto Arsizio, in particolare, si è espresso nell’iniziativa Spazio Incontro (READ QUI).

Ma. Lu.

 
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