“Occorre investire in formazione e qualità” – .

OLBIA. Danilo Deiananuovo segretario generale della Cgil Gallura subentrato di recente a Luisa Di Lorenzorisponde alle nostre domande in riferimento alle attuali priorità dell’Unione, alle questioni locali su cui intervenire urgentemente e all’occupazione nel settore turistico per l’estate 2024.

Sei il nuovo segretario generale. Quali saranno le sue priorità?

“Ci sono vari modi di intendere il concetto di priorità. Spesso, per priorità si intende semplicemente qualcosa che deve essere fatto prima di tutti gli altri. Tuttavia, le priorità sono tali in relazione alla rilevanza che hanno nella nostra vita nel suo insieme. In un territorio come il nostro, siamo ben consapevoli delle ingiustizie e delle disuguaglianze contro le quali le categorie si impegnano quotidianamente, in una costante azione di difesa e tutela dei lavoratori, attraverso la contrattazione e l’azione politico-sindacale nei confronti di imprese e istituzioni.

Un’area in cui più della metà dei dipendenti sono stagionali o hanno un contratto a tempo determinato. I lavoratori stagionali lavorano in media solo 114 giorni all’anno con una retribuzione annua che non supera gli 8.200 euro, e – nel settore del turismo – con tutti i problemi derivanti dall’abolizione dell’indennità di disoccupazione stagionale; quelli assunti a tempo determinato non superano i 10.200 euro annui di retribuzione.

Gli effetti di un lavoro scadente si ripercuoteranno anche sulle pensioni future. Inoltre, il tasso di irregolarità riscontrato dall’Ispettorato, superiore al 70%, si verifica soprattutto nei settori dei trasporti e magazzinaggio e dei servizi di alloggio e ristorazione. Temi per noi urgenti come lavoro, trasporti, infrastrutture, sviluppo turistico, casa, povertà, giovani e anziani, legalità e sicurezza, immigrazione, integrazione e quindi contrattazione sociale sono solo esempi”.

Quali sono i problemi più urgenti da risolvere a Olbia e in Gallura?

“Prima di tutto il Assistenza sanitaria. Si tratta di affrontare questioni complesse: razionalizzazione della rete ospedaliera; integrazione socio-sanitaria; sanità territoriale; riqualificazione della medicina d’urgenza e del 118; la crescita dell’area della non autosufficienza e lo sviluppo di interventi di medicina preventiva; di deospedalizzazione.

Siamo molto preoccupati per la chiusura del pronto soccorso del Mater Olbia, nello specifico della Stroke Unit, temporaneamente chiusa per mancanza di personale medico. L’unità specializzata nel trattamento urgente dell’ictus e delle patologie cardiovascolari acute è assolutamente necessaria in un territorio come il nostro.

La collaborazione in pronto-urgenza tra l’Asl Gallura e il Mater Olbia ha permesso di curare qualsiasi evento neurologico in Gallura, mentre fino a qualche anno fa i pazienti avrebbero dovuto fare riferimento ad altre zone. L’ictus nella zona ha contribuito a cambiare la storia clinica di molti pazienti che hanno avuto maggiori possibilità di guarire e di poter tornare a una vita normale. Con la chiusura, seppur temporanea, del dipartimento sono in gioco la vita e il diritto alla salute dei cittadini galluresi.

Turismo e trasporti. È necessario che tutti (istituzioni, associazioni di rappresentanza, stessi operatori del settore) prendano coscienza dell’importanza del settore turistico e del contributo che esso è in grado di dare al sistema economico dei territori costieri ma che potrebbe dare anche all’interno se venisse posta in essere una programmazione e pianificazione lungimirante delle politiche di settore. Una soluzione potrebbe arrivare con i fondi del PNRR.

Appalti per la sicurezza sul lavoro. Stiamo cercando di stipulare protocolli d’intesa con i Comuni, magari a partire da Olbia, per migliorare l’affidamento di alcuni servizi al sistema degli appalti. Insistiamo affinché questi incarichi avvengano in modo legale e trasparente, e inseriamo sempre la clausola sociale anche laddove non sia prevista a tutela della continuità lavorativa nella gestione di quel servizio.

Legalità. La lotta per la legalità e il contrasto alla criminalità organizzata sono parte essenziale della battaglia per la democrazia, la libertà e la giustizia sociale. I risultati da raggiungere sono: la legge sulla regolamentazione degli appalti pubblici e privati, la lotta al caporalato, la lotta contro le cooperative e le società fittizie create per eludere i diritti dei lavoratori, il rifiuto di ogni forma di sfruttamento, la lotta contro illegittimità fiscale e contributiva.

Contrattazione di genere. Chiediamo con forza l’emanazione di piani per le pari opportunità da parte dei nostri Comuni e di tutte le istituzioni locali. Ricominciamo a parlare di conciliazione vita e lavoro per le donne. Ricordiamo, ad esempio, al Comune di Olbia che le liste d’attesa per l’accesso agli asili nido e alle scuole dell’infanzia sono molto lunghe e ricordiamo che le mamme che si mettono in lista sono spesso costrette ad abbandonare il lavoro per accudire i loro figli. .

Lotta alla discriminazione, all’immigrazione e alla disabilità. Incoraggiamo la nostra base a riconoscere e combattere, nei luoghi di lavoro, nelle istituzioni, a scuola, nelle strade, le pratiche discriminatorie basate sulla razza, sulla religione, sull’orientamento sessuale e sulle condizioni di salute anche quando queste sono tacite e socialmente accettate. Dobbiamo essere promotori, in particolare a Olbia dove vivono più di 5000 stranieri, di regole e pratiche per l’accoglienza dei rifugiati, facilitando la vera integrazione. Per quanto riguarda il tema della disabilità, dobbiamo cercare di sostenere i processi di integrazione delle persone disabili nella scuola, nel lavoro e nella società, diventando promotori della difesa dei loro diritti e delle loro tutele. E soprattutto bisogna difendere il fondo per la non autosufficienza.

Scuola. L’istruzione oggi, ma a maggior ragione domani, avrà una funzione straordinaria per la definizione di una nuova identità statale, sarà lo strumento fondamentale per creare tolleranza e integrazione ed è proprio per questo che dobbiamo tenere alta l’attenzione. Una contrattazione sociale territoriale che diventi patrimonio di tutti e che ricostruisca e, anzi, valorizzi il sistema di protezione sociale e delle persone, che è una costante della nostra iniziativa per la riduzione delle disuguaglianze”.

Come vede l’occupazione nel settore turistico per la prossima stagione?

“Cresce il turismo internazionale in Gallura e parallelamente tornano a crescere i flussi turistici e il fatturato d’impresa, ma nonostante ciò continuiamo a registrare tassi altissimi di precarietà, contratti intermittenti, irregolarità, lavoro sommerso, part-time involontario, bandi, mancanza di sostegno economico a favore dei lavoratori part-time verticali ciclici e di ammortizzatori sociali che non tutelano pienamente i lavoratori stagionali.

È necessario definire un modello di sviluppo sostenibile attraverso un piano di lavoro a medio/lungo termine basato su tre assi: tutela dell’occupazione, qualità del lavoro e garanzia delle condizioni di salute e sicurezza. Servono investimenti in promozione (non quello portato avanti finora dalla Regione Sardegna che ha portato solo ed esclusivamente alla cancellazione di prenotazioni per diversi milioni di euro), e servono infrastrutture.

Sul fronte del lavoro occorre ricordare alle aziende, oggi più di ieri, un senso di responsabilità sociale che non hanno. È necessario rafforzare i controlli e gli interventi per evitare irregolarità e illegalità anche diffuse. Gli operatori del turismo sono la prima interfaccia con cui interagiscono i turisti. Possono contribuire con un servizio di qualità a migliorare l’esperienza di vacanza dei viaggiatori/utenti. Per fare questo devono essere formati, valorizzati, correttamente inquadrati e adeguatamente remunerati.

Obiettivo del sindacato, quindi, è migliorare le condizioni di chi lavora, facendo rispettare le regole e contrastando gli abusi. Formazione, professionalità e qualità sono essenziali per il turismo, settore trainante per l’economia italiana, e per offrire e ottenere un servizio soddisfacente”.

 
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